Nella notte l’urlo del mare si fece più impetuoso,
il vento spazzava la sabbia, folate improvvise e violente,
piegavano il palmizio della spiaggia con spettrali grida,
il cielo plumbeo, era, dalla luce della luna spuntata dopo la forte pioggia
ancor più tetro, non c’era nessuno in giro, l’ora tarda poi,
dava ancor più il senso di solitudine, di vuoto;
I passi fra le pozzanghere ed i ritagli di giornale portati dal vento
erano lenti e costanti, non una meta precisa, solo passi,
uno dietro l’altro, per portare non si sa dove pensieri
impalpabili eppure così pesanti;
Sotto il cappello gli occhi scrutavano il nero della strada
il volto inespressivo, la barba non fatta da giorni,
il giaccone chiuso alla gola, le mani strette al petto
a cercare di dare più sollievo, più calore.
Lontano le luci del paese sembravano fiammelle
piccole candele accese per sperare in un ritorno,
nel porticciolo le barche dei pescatori danzavano alla corrente
non forte come sul molo esterno ma presente,
alcuni campanacci risuonavano creando atmosfere inquietanti,
ascoltavo disinteressato, con la testa immersa,
come un vecchio relitto in fondo al mare, in altro pensiero.
Nel vento freddo cercavo risposte,
nel buio cercavo conforto, nell’urlo del mare sfogavo la mia disperazione;
Sedetti sullo scoglio in fondo alla spiaggia, e rimasi ad ascoltare il paesaggio.
Non trovai, quel giorno, le risposte che cercavo,
ma capii che le potevo trovare solo continuando ad ascoltare,
ad osservare, a rimanere spettatore di queste meraviglie
scolpendole nella mia mente, io artista del mio vivere,
spettatore pagante del mio spettacolo; Uomo.
(Lu)
il vento spazzava la sabbia, folate improvvise e violente,
piegavano il palmizio della spiaggia con spettrali grida,
il cielo plumbeo, era, dalla luce della luna spuntata dopo la forte pioggia
ancor più tetro, non c’era nessuno in giro, l’ora tarda poi,
dava ancor più il senso di solitudine, di vuoto;
I passi fra le pozzanghere ed i ritagli di giornale portati dal vento
erano lenti e costanti, non una meta precisa, solo passi,
uno dietro l’altro, per portare non si sa dove pensieri
impalpabili eppure così pesanti;
Sotto il cappello gli occhi scrutavano il nero della strada
il volto inespressivo, la barba non fatta da giorni,
il giaccone chiuso alla gola, le mani strette al petto
a cercare di dare più sollievo, più calore.
Lontano le luci del paese sembravano fiammelle
piccole candele accese per sperare in un ritorno,
nel porticciolo le barche dei pescatori danzavano alla corrente
non forte come sul molo esterno ma presente,
alcuni campanacci risuonavano creando atmosfere inquietanti,
ascoltavo disinteressato, con la testa immersa,
come un vecchio relitto in fondo al mare, in altro pensiero.
Nel vento freddo cercavo risposte,
nel buio cercavo conforto, nell’urlo del mare sfogavo la mia disperazione;
Sedetti sullo scoglio in fondo alla spiaggia, e rimasi ad ascoltare il paesaggio.
Non trovai, quel giorno, le risposte che cercavo,
ma capii che le potevo trovare solo continuando ad ascoltare,
ad osservare, a rimanere spettatore di queste meraviglie
scolpendole nella mia mente, io artista del mio vivere,
spettatore pagante del mio spettacolo; Uomo.
(Lu)
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