lunedì 26 settembre 2011

IL PRIMO VOLO

Che strana sensazione,
la prima volta che provai, da solo, a volare;
Ricordo il vuoto sotto di me, ricordo il blu del cielo,
di quella giornata tersa ricordo la brezza che accompagnava il mio respiro,
era fresca tipica della fine della stagione estiva,
ma ancora molto gradevole;
Mi portai, quasi con timore reverenziale, sul bordo del precipizio,
il passo titubante, lo sguardo fisso davanti a me,
fiero e tremendamente impaurito, il cuore sembrava uscisse dal petto,
il respiro, ad ogni passo, sempre più lungo e profondo,
sentivo le ali forti e pronte eppure …
eppure la paura sembrava le avesse legate con filo di ferro,
mi sentivo sicuro, mi sentivo il padrone del cielo, mi sentivo impaurito,
come un bimbo il primo giorno di scuola;
Finii il pensiero proprio sull’orlo del baratro,
ripassai fra me e me tutto ciò che mi era stato insegnato,
mi accorsi che i miei piedi erano come piantati a terra,
sembrava pesassero tonnellate;
Chiusi gli occhi, per riaprirli una frazione di secondo dopo,
mi gettai avanti, nel vuoto, tutto diventò meccanico e spontaneo;
ora l’aria fendeva il mio viso,
le mie ali si muovevano come se volassi già da secoli,
sentivo una sensazione stupenda, il sole caldo, l’aria fresca,
sotto di me, minuscoli puntini si muovevano, le case così alte,
sembravano ora piccole scatole di fiammiferi,
mi librai in aria, volteggiai, mi esibii in acrobazie, la maggior parte involontarie;
Ma stavo crescendo, il fanciullo diventa ragazzo, il pulcino diventa uccello,
da li, sarà solo il volo, verso il sole, verso il domani,
fili su cui poggiarsi per riposare un poco e poi volo, ali aperte, aria sul viso,
vento, pioggia, freddo e caldo, ogni giorno nuove scoperte,
ogni volo sempre più forte, sempre più grande,
io, pulcino fino a ieri, oggi aquila in volo verso il sole.
(Lu)

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