lunedì 12 settembre 2011

STANCO DI ...

Stanco di osservare la vita dal finestrino di un treno in corsa,
stanco di vedere passare le occasioni come stazioni
nelle quali non è prevista la fermata,
stanco di non poter scendere per cambiare il mio biglietto,
stanco di non ricordare di una stazione com’è fatta, i suoi colori,
se è grande o piccola,
stanco di questo scompartimento sempre uguale, sempre gli stessi interni,
le stesse scritte, anche se fuori cambia il numero, se cambio vagone,
stanco di viaggiare in seconda classe sul treno delle occasioni perdute,
stanco di sentire l’aria sul viso che sa di galleria,
stanco di vedere gli stessi visi, lo stesso controllore,
stanco di vedermi riflesso sul vetro del finestrino,
stanco del rumore delle ruote sui binari,
stanco di sentirmi attaccato al sedile di finta pelle marrone,
stanco di viaggiare con la schiena rivolta al senso di marcia,
e vedere da fuori il panorama del destino viaggiare in senso contrario,
farmi rubare l’attimo perché passato in lampo di luce prima del buio della galleria,
stanco di essere passivo spettatore del mio tempo,
finalmente stanco di essere stanco,
mi alzo e tiro il freno d’emergenza, un sibilo, un fischio assordante,
gente che cade, bagagli rovesciati, urla di paura,
ho rotto la mia inedia, scendo e trovo il verde della campagna ad attendermi,
non ci sono stazioni, non ci sono paesi,
solo il tramonto e il mondo,
dal finestrino il capotreno mi chiama, vuole che io risalga a bordo,
lo guardo, faccio qualche passo, incerto su nuovo terreno,
sento un fischio, le ruote mordono il ferro della rotaia,
il treno riparte, gente incredula dai vetri osserva, chi incredulo,
chi con una punta di invidia, chi con una lacrima forse d’invidia,
metto la mia borsa sulle spalle e vado via,
allontanandomi dai binari, scegliendo ora,
il percorso, consapevole del perché, del fatto che sarò io a decidere di me,
tutto perché ero stanco di osservare la vita dal finestrino di un treno in corsa,
stanco di vedere passare le occasioni come stazioni
nelle quali non è prevista la fermata.
(Lu)

1 commento:

  1. Come sempre è bellissima!
    Questa mattina però voglio regalarti una canzone dei Nomadi che trovo bellissima.
    Nella mia vita, più di altri, hanno avuto un ruolo fondamentale nei momenti belli e in quelli brutti. E nei momenti brutti mi hanno fatto riflettere prendendo anche, a volte, decisioni drastiche che non avrei mai voluto prendere.
    Oggi voglio dedicarla in particolare a te ma anche a tutte quelle persone che pensano non ci sia scampo in una vita troppo dura; sperando ti faccia piacere ti mando un abbraccio e l'augurio di una giornata piena di sole.

    Forse hai ragione la notte fa paura
    ma siedi accanto al fuoco e il buio si dirada
    credimi amore il sole arde solo
    per chi si sa scaldare lasciati andare
    forse hai ragione qui non si ferma niente
    nel vortice dei sensi il mondo e' un'illusione
    credimi amore tutto ruota su se stesso
    pianeti astri celesti ed anche noi adesso
    e s'accende nel buio un'ancora di luce
    e s'accende e mi piace e' la vita che seduce
    certo hai ragione la vita fugge via
    ma il tempo non e' altro che una dimensione
    credimi amore non lasciare queste ore
    sparse chissa' dove a disperdere calore
    ma si che hai ragione ti sembra io non veda
    quanta desolazione ma tanto io non cedo
    tu credimi amore quanto il vento soffia forte
    da lasciarci i segni senza le parole
    e s'accende nel buio un'ancora di luce
    e s'accende e mi piace e' la vita che seduce
    adesso che ci penso noi parliamo troppo
    adesso che vorrei averti piu' vicino
    adesso che ci penso noi parliamo troppo
    adesso che vorrei averti qui vicino
    per proteggerci da quel vento forte
    forse hai ragione la notte fa paura
    ma siedi accanto al fuoco e il buio si dirada
    credimi amore il sole arde solo per chi si sa scaldare
    e s'accende nel buio un'ancora di luce
    e s'accende e mi piace e' la vita che seduce
    Nina

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