Seduto sull’albero dei miei perché cerco risposte
gambe a penzoloni sul vuoto, sul passato
mani che si tengono salde nel ramo del presente,
occhi che guardano verso l’orizzonte a cercare il domani,
a scoprire, fra le foglie del destino, il futuro.
Penso a ciò che sono, a ciò che vorrei essere
senza dimenticare la persona che sono stato;
Mi rendo conto dei tanti errori commessi
ma trovo conforto nei sorrisi che ho saputo regalare.
Ogni sforzo fatto per salire quassù,
ogni goccia di sudore, lacrima o sorriso,
valeva la pena per questo magnifico scorcio del domani.
Stanco, mi abbandono, nella consapevolezza senza pensieri
alla ricerca del Se, alla connessione con il cosmo, con la sua energia;
E come sempre, Madre, trovo la tua mano, il tuo sorriso
e tutto è luce, tutto è sereno,
passa la fatica, le piccole ferite alle mani si chiudono,
e torna la forza per salire ancora un ramo,
uno verso il cielo, verso la luce,
e sorridendo, riprendo il mio arrampicare,
all’ombra delle foglie del destino,
sostenuto dai rami forti del presente,
con il cuore colmo del tuo sorriso
sapendo che ci sei,
che non mi farai cadere,
e che, se così fosse, sarebbe solo per ripartire
con più volontà, più forza.
Sul mio albero, l’albero della vita dimorerò,
come bambino eterno che nel gioco si perde,
per scoprire in ogni cosa la gioia di uno sguardo
illuminato dalla serenità.
(Lu)
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