Ti lasciai li, appeso alla porta del frigo,
sopra un numero, di quelli che mi dissi,
non avrei mai più chiamato,
ed un nome, pesante, ma così bello da pronunciare;
Ricordo quanto mi piaceva vederti girare per casa
e il tuo passo delicato sembrava musica,
la tua voce quando mi chiamavi per il caffè,
la tua voglia di fuggire dal tempo, rifugiarti in un mondo nuovo.
Ricordo la mattina in cui, trovasti la lettera,
quella che ti annunciava un nuovo contratto,
tutto all'improvviso cambiò, divenne più pesante,
sapevamo entrambi che non era tempo, che non era nel progetto, ma che fare?
parlammo, oh si certo, parlammo tanto in quei giorni,
ma tu avevi già deciso in fondo e cercavi solo una conferma;
E quando venne il tempo di partire, con la valigia già fuori dalla porta,
un saluto veloce, mi dicesti non è un'addio, sapevamo che era bugia;
e trovai quel post-it giallo sulla porta del frigo,
con il tuo numero nuovo sopra,
ormai sono due anni che è lì, un pò sbiadito dal tempo, un pochino spiegazzato,
ho sempre avuto paura a toglierlo, anche se non l'ho mai usato
e tu, questo, lo sapevi;
Aspetto solo il giorno che da solo si staccherà, stufo di non esser considerato;
Quello sarà il giorno in cui, sarà davvero finito tutto.
Da li troveremo nuovi approdi,
nell'infinito mare della vita..
(Lu)
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