L'amore nasce dal nulla e muore di tutto.
[Alphonse Karr]
venerdì 29 luglio 2011
IL CAMPO DEI PENSIERI
Ho seminato per anni, pensieri
nel terreno arido di sentimenti,
bagnandoli di lacrime e lamenti,
senza strappare l'erba del dolore che li soffocava,
lasciandoli alle intemperie,
senza mettere sostegno alla loro crescita.
Ho capito tardi il valore di un pensiero forte,
cresciuto in un terreno ricco di serenità,
bagnati da pioggia di emozioni,
sorretti da forti sostegni di sorriso e perdono.
Ho capito tardi il valore di un gesto d'Amore,
ho cambiato la mia terra,
ho lavato i miei sandali ed i miei attrezzi
perchè non portassero neppure l'odore
di quel vecchio terreno, ed ora,
alla sera pago del mio lavoro,
mi siedo ad osservare il mio campo illuminato dal tramonto,
e mi piace, l'esser spettatore del mio destino,
mi piace l'esser il contadino che,
il suo campo si è coltivato e ne raccoglie,
gustandoli i frutti del bello.
(Lu)
nel terreno arido di sentimenti,
bagnandoli di lacrime e lamenti,
senza strappare l'erba del dolore che li soffocava,
lasciandoli alle intemperie,
senza mettere sostegno alla loro crescita.
Ho capito tardi il valore di un pensiero forte,
cresciuto in un terreno ricco di serenità,
bagnati da pioggia di emozioni,
sorretti da forti sostegni di sorriso e perdono.
Ho capito tardi il valore di un gesto d'Amore,
ho cambiato la mia terra,
ho lavato i miei sandali ed i miei attrezzi
perchè non portassero neppure l'odore
di quel vecchio terreno, ed ora,
alla sera pago del mio lavoro,
mi siedo ad osservare il mio campo illuminato dal tramonto,
e mi piace, l'esser spettatore del mio destino,
mi piace l'esser il contadino che,
il suo campo si è coltivato e ne raccoglie,
gustandoli i frutti del bello.
(Lu)
IL VIAGGIO
E piove, il nuovo giorno ci regala burrasca,
il vento sibilando si infilava fra le fessure della finestra
urlando tutta la sua potenza;
Da lontano, il mare cercava di arrampicarsi sulla scogliera con le sue impetuose e fragorose onde,
il rumore delle frustate che davano sulla roccia si mescolava a quelle dell’acqua fredda sui vetri,
spinta dalla forza del vento, poi, sembrava ancora più violenta.
Non avrei voluto alzarmi dal letto, non oggi, il tepore delle coperte era così invitante che invece di scostarle mi accorsi che le stavo di nuovo tirando per coprirmi.
Lei era li vicino, ancora addormentata ma come sempre bellissima,
i suoi capelli rossi, delicata cornice per un viso dalla pelle diafana staccavano la sua figura dalle lenzuola di lino color panna, era stupenda nel suo pigiama di flanella tutto stropicciato, un corpo da favola, era mia, la Amavo e lei mi Amava;
Avrei voluto avvicinarmi piano e baciarla, svegliandola con un sorriso e iniziare un nuovo gioco d’Amore;
Ma era tardi, dovevo essere al lavoro perché il progetto a cui avevo lavorato per quasi due anni era finito e doveva essere presentato.
Le sfiorai il viso, e le scostai i capelli che lo coprivano in parte, mi avvicinai e ne sentii il profumo e faticosamente finalmente decisi di alzarmi.
Doccia, vestito, quello bello, quello con la camicia azzurra e la cravatta fantasia, ma con i colori intonati, presi la mia ventiquattro ore e le chiavi dell’auto, ma prima di andare via, su un foglio di carta scrissi un semplice “per te, che scaldi il mio cuore, mi accompagni nel cammino, illumini il mio sorriso, TI AMO”;
Lo posai sul comodino e dopo averla ammirata ancora una volta, uscii.
Presi l’auto dal garage, appena fuori la lamiera dell’auto fu colpita da migliaia di gocce di pioggia, il rumore era quasi insopportabile tanto che quasi non riuscivo a sentire le notizie del radiogiornale, il tergicristallo lavorava alla sua massima velocità e nonostante questo sul vetro sembrava ci fosse uno strato costante di acqua che rendeva la visuale della strada distorta;
I fari delle auto che viaggiavano nella corsia opposta sembravano stelle cadute dal cielo sull’asfalto carico d’acqua.
Fu una di quelle, non più luminosa ma che sembrava giocare con la pioggia che vidi venire verso di me; Il tempo di rendermi conto di ciò che stava per succedere e fu il buio.
Mi svegliai sentendo la voce del poliziotto che urlava ai vigili del fuoco di sbrigarsi con le trance, sentivo gridare “è grave!”,“fate presto” e vidi un paramedico chinarsi su di me, alle sue domande confuse rispondevo sempre più rendendomi conto che la mia vita stava fuggendo, cercava nuova luce, pensai allora a lei, non avrei più rivisto il suo viso, accarezzato il suo corpo, sentito il suo profumo e mi pentii di non averla svegliata per vedere ancora una volta, l’ultima i suoi occhi blu, profondi e bellissimi;
Iniziai a piangere e dissi al medico di non farmi morire, dovevo ancora fare tante cose nella vita, lo vidi annuire, lo sentivo lavorare con flebo, non sentivo più il mio corpo, la paura mi fece tremare, gli occhi sempre più pesanti sbiadivano le luci dei lampeggianti dei mezzi di soccorso, sempre di più, il sonno, tanto sonno eppure potevo dormire comodamente a casa, non volevo essere li, volevo lei, il suo respiro caldo sul mio viso, le sue mani su di me, volevo ancora sognarla, già sognarla potevo farlo, sentivo il sonno farsi più forte e lo assecondai, per sognarla più presto.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, inizia il sogno fu il mio ultimo pensiero, non ti lascerò mai le mie ultime parole.
(Lu)
il vento sibilando si infilava fra le fessure della finestra
urlando tutta la sua potenza;
Da lontano, il mare cercava di arrampicarsi sulla scogliera con le sue impetuose e fragorose onde,
il rumore delle frustate che davano sulla roccia si mescolava a quelle dell’acqua fredda sui vetri,
spinta dalla forza del vento, poi, sembrava ancora più violenta.
Non avrei voluto alzarmi dal letto, non oggi, il tepore delle coperte era così invitante che invece di scostarle mi accorsi che le stavo di nuovo tirando per coprirmi.
Lei era li vicino, ancora addormentata ma come sempre bellissima,
i suoi capelli rossi, delicata cornice per un viso dalla pelle diafana staccavano la sua figura dalle lenzuola di lino color panna, era stupenda nel suo pigiama di flanella tutto stropicciato, un corpo da favola, era mia, la Amavo e lei mi Amava;
Avrei voluto avvicinarmi piano e baciarla, svegliandola con un sorriso e iniziare un nuovo gioco d’Amore;
Ma era tardi, dovevo essere al lavoro perché il progetto a cui avevo lavorato per quasi due anni era finito e doveva essere presentato.
Le sfiorai il viso, e le scostai i capelli che lo coprivano in parte, mi avvicinai e ne sentii il profumo e faticosamente finalmente decisi di alzarmi.
Doccia, vestito, quello bello, quello con la camicia azzurra e la cravatta fantasia, ma con i colori intonati, presi la mia ventiquattro ore e le chiavi dell’auto, ma prima di andare via, su un foglio di carta scrissi un semplice “per te, che scaldi il mio cuore, mi accompagni nel cammino, illumini il mio sorriso, TI AMO”;
Lo posai sul comodino e dopo averla ammirata ancora una volta, uscii.
Presi l’auto dal garage, appena fuori la lamiera dell’auto fu colpita da migliaia di gocce di pioggia, il rumore era quasi insopportabile tanto che quasi non riuscivo a sentire le notizie del radiogiornale, il tergicristallo lavorava alla sua massima velocità e nonostante questo sul vetro sembrava ci fosse uno strato costante di acqua che rendeva la visuale della strada distorta;
I fari delle auto che viaggiavano nella corsia opposta sembravano stelle cadute dal cielo sull’asfalto carico d’acqua.
Fu una di quelle, non più luminosa ma che sembrava giocare con la pioggia che vidi venire verso di me; Il tempo di rendermi conto di ciò che stava per succedere e fu il buio.
Mi svegliai sentendo la voce del poliziotto che urlava ai vigili del fuoco di sbrigarsi con le trance, sentivo gridare “è grave!”,“fate presto” e vidi un paramedico chinarsi su di me, alle sue domande confuse rispondevo sempre più rendendomi conto che la mia vita stava fuggendo, cercava nuova luce, pensai allora a lei, non avrei più rivisto il suo viso, accarezzato il suo corpo, sentito il suo profumo e mi pentii di non averla svegliata per vedere ancora una volta, l’ultima i suoi occhi blu, profondi e bellissimi;
Iniziai a piangere e dissi al medico di non farmi morire, dovevo ancora fare tante cose nella vita, lo vidi annuire, lo sentivo lavorare con flebo, non sentivo più il mio corpo, la paura mi fece tremare, gli occhi sempre più pesanti sbiadivano le luci dei lampeggianti dei mezzi di soccorso, sempre di più, il sonno, tanto sonno eppure potevo dormire comodamente a casa, non volevo essere li, volevo lei, il suo respiro caldo sul mio viso, le sue mani su di me, volevo ancora sognarla, già sognarla potevo farlo, sentivo il sonno farsi più forte e lo assecondai, per sognarla più presto.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, inizia il sogno fu il mio ultimo pensiero, non ti lascerò mai le mie ultime parole.
(Lu)
mercoledì 27 luglio 2011
RISVEGLIO
Ed arriva il giorno,
fra i tuoi capelli il mio risveglio,
sento il tuo profumo e mi piace perdermi fra il tuo collo e la schiena
accarezzandoli con la punta del naso,
magico è vederti ancora addormentata,
le tue labbra, socchiuse nel respiro sereno di un sogno colorato;
I nostri corpi, vicini, stretti in un abbraccio,
dolce intreccio d’Amor fatto.
Io re e tu mia regina, due cuori, un battito solo,
due corpi in un solo respiro, gioco di amanti
dell’Amor perduti, in Amor ritrovati;
Lasciamo il sole entrare dalla finestra socchiusa,
ci scopre, ci ritrova come ogni mattina,
e, il suo raggio ci illumina,
felice di sentirci felici,
ancora un giorno, ancora una vita.
(Lu)
fra i tuoi capelli il mio risveglio,
sento il tuo profumo e mi piace perdermi fra il tuo collo e la schiena
accarezzandoli con la punta del naso,
magico è vederti ancora addormentata,
le tue labbra, socchiuse nel respiro sereno di un sogno colorato;
I nostri corpi, vicini, stretti in un abbraccio,
dolce intreccio d’Amor fatto.
Io re e tu mia regina, due cuori, un battito solo,
due corpi in un solo respiro, gioco di amanti
dell’Amor perduti, in Amor ritrovati;
Lasciamo il sole entrare dalla finestra socchiusa,
ci scopre, ci ritrova come ogni mattina,
e, il suo raggio ci illumina,
felice di sentirci felici,
ancora un giorno, ancora una vita.
(Lu)
lunedì 25 luglio 2011
VECCHIO DIPINTO
Immagine sbiadita,
un quadro antico ritrovato in una vecchia soffitta,
il tuo ritratto ad olio, dipinto da mano esperta,
i lineamenti delicati e definiti, ora si confondono con il colore nero dello sfondo;
Il sorriso delicato, i tuoi occhi, blu e profondi, luminosi e sinceri,
i capelli colore del grano in estate, cascata di riccioli, morbidi come seta,
profumati come una rosa, che delicato ricordo, il tuo corpo, proporzionato
e morbido, il corpetto verde scuro, ben mette in risalto le tue forme;
le mani, sulla gonna rossa, sovrapposte e affusolate,
fine armoniosa di lunghe braccia che infinite volte mi hanno stretto in un abbraccio,
mettono in risalto l’anello, quello che ti regalai nel giorno delle nozze;
Quel giorno in cui ti giurai eterno Amore;
Quel giorno in cui l’incrocio di due destini doveva percorrere una sola strada,
ed invece eccomi qui, a ricordarti, ad osservarti in un quadro,
troppo presto ti hanno chiamato, troppo presto sei diventata luce,
ed ora non mi resta che il breve ricordo di un grande Amore;
Così, alla sera, osservo il cielo, e fra le stelle rivedo il tuo sorriso;
E ti sorrido, allungando la mano, per toccarti,
e sento ancora la tua pelle, il tuo calore,
e seduto, accarezzo il nostro gatto,
accarezzo te,
Amore grande di un viaggio breve.
(Lu)
un quadro antico ritrovato in una vecchia soffitta,
il tuo ritratto ad olio, dipinto da mano esperta,
i lineamenti delicati e definiti, ora si confondono con il colore nero dello sfondo;
Il sorriso delicato, i tuoi occhi, blu e profondi, luminosi e sinceri,
i capelli colore del grano in estate, cascata di riccioli, morbidi come seta,
profumati come una rosa, che delicato ricordo, il tuo corpo, proporzionato
e morbido, il corpetto verde scuro, ben mette in risalto le tue forme;
le mani, sulla gonna rossa, sovrapposte e affusolate,
fine armoniosa di lunghe braccia che infinite volte mi hanno stretto in un abbraccio,
mettono in risalto l’anello, quello che ti regalai nel giorno delle nozze;
Quel giorno in cui ti giurai eterno Amore;
Quel giorno in cui l’incrocio di due destini doveva percorrere una sola strada,
ed invece eccomi qui, a ricordarti, ad osservarti in un quadro,
troppo presto ti hanno chiamato, troppo presto sei diventata luce,
ed ora non mi resta che il breve ricordo di un grande Amore;
Così, alla sera, osservo il cielo, e fra le stelle rivedo il tuo sorriso;
E ti sorrido, allungando la mano, per toccarti,
e sento ancora la tua pelle, il tuo calore,
e seduto, accarezzo il nostro gatto,
accarezzo te,
Amore grande di un viaggio breve.
(Lu)
venerdì 22 luglio 2011
Pillole n°8
Appoggia la mano sopra una piastra calda per un minuto e sembrerà un’ora.
Stai seduto accanto ad una graziosa fanciulla per un’ora
e sembrerà un minuto.
Ecco la relatività!
(A. Einstein)
Stai seduto accanto ad una graziosa fanciulla per un’ora
e sembrerà un minuto.
Ecco la relatività!
(A. Einstein)
MIA
Bellissima, esci dall'acqua,
il tuo passo sulla sabbia è morbido
come piuma che cade a terra,
il tuo corpo riflette di mille stelle d'acqua,
gocce che cadono a terra, non prima d'aver disegnato
il contorno del tuo viso,
del tuo corpo,
la pelle color bronzo risalta nel tuo bianco costume
come diamante illuminato dalla luna,
seduta, lasci i tuoi lunghi capelli liberi al sole.
Sento il tuo profumo di sale e di donna,
la brezza lo porta fino a me,
ti immagino bella come il cielo, calda come il sole,
profumata come fiore di campo;
Ti immagino, un giorno mia,
ma come tutti i sogni destinati a restare chiusi in un cassetto,
chiudo gli occhi, respiro profondamente,
anche oggi, solo per un'attimo, sei stata mia,
sogno di mille sogni colorati.
(Lu)
il tuo passo sulla sabbia è morbido
come piuma che cade a terra,
il tuo corpo riflette di mille stelle d'acqua,
gocce che cadono a terra, non prima d'aver disegnato
il contorno del tuo viso,
del tuo corpo,
la pelle color bronzo risalta nel tuo bianco costume
come diamante illuminato dalla luna,
seduta, lasci i tuoi lunghi capelli liberi al sole.
Sento il tuo profumo di sale e di donna,
la brezza lo porta fino a me,
ti immagino bella come il cielo, calda come il sole,
profumata come fiore di campo;
Ti immagino, un giorno mia,
ma come tutti i sogni destinati a restare chiusi in un cassetto,
chiudo gli occhi, respiro profondamente,
anche oggi, solo per un'attimo, sei stata mia,
sogno di mille sogni colorati.
(Lu)
L'INIZIO
Nell'attimo buio della notte,
lampi di luce colorata come lame
tagliano il nero e si infilano negli occhi,
accecandomi; Non vedo più, le mani portate al viso
sentono il dolore ma non possono placarlo,
cado sulle ginocchia, il selciato pieno di sassi mi fa male,
altro dolore aggiunto, altra sofferenza, perchè,
senza vedere alzo gli occhi al cielo, ti invoco,
urlo al niente, grido al vento,
perchè, il fato gioca con il mio corpo, con il mio dolore,
con la mia testa.
Non ne posso più, voglio dormire, chiudere gli occhi e dormire,
sento di non riuscire, sento il vuoto sotto di me,
sento di non sentire più nulla,
solo sonno, occhi che non vedono si chiudono all'eterno,
le mani strette, le gambe portate rannicchiate al petto,
torno come tutto iniziò,
e dormo...
(Lu)
lampi di luce colorata come lame
tagliano il nero e si infilano negli occhi,
accecandomi; Non vedo più, le mani portate al viso
sentono il dolore ma non possono placarlo,
cado sulle ginocchia, il selciato pieno di sassi mi fa male,
altro dolore aggiunto, altra sofferenza, perchè,
senza vedere alzo gli occhi al cielo, ti invoco,
urlo al niente, grido al vento,
perchè, il fato gioca con il mio corpo, con il mio dolore,
con la mia testa.
Non ne posso più, voglio dormire, chiudere gli occhi e dormire,
sento di non riuscire, sento il vuoto sotto di me,
sento di non sentire più nulla,
solo sonno, occhi che non vedono si chiudono all'eterno,
le mani strette, le gambe portate rannicchiate al petto,
torno come tutto iniziò,
e dormo...
(Lu)
mercoledì 20 luglio 2011
IL SENSO
Distratti da domande in cerca di risposte,
perdiamo il senso dei nostri quesiti,
nel tempo di un tempo lontano le troveremo,
quando alla fine della notte,
il sole illuminerà la terra con i suoi raggi
sveglierà menti pronte a riprendere deliranti vortici
di inutili se fosse stato,
aggrappati a specchi concavi
che riportano la nostra anima al centro di un fuoco eterno,
bruciati dal nostro stesso delirio
dalla brama di risposte senza tempo ne età,
in cerca di una meta senza aver neppure intrapreso il percorso,
gridiamo pazzo al nostro riflesso sul fiume,
ci laviamo il capo con l'acqua purificatrice,
mondando peccati mai commessi a cui siamo legati
per credenza antica,
cerchiamo cura, troviamo dolore,
in falsi miti troviamo rifugio,
perdendo il vero valore, l'unico in noi, la volontà del vero,
di lacrime il sentiero che porta al paradiso,
di sangue e fatica il passo fatto in salita,
cerchiamo riposo su aguzze pietre, lame staccano la nostra carne,
spilli roventi infilati negli occhi,
nel buio la luce del vero,
ci facciamo trovare impreparati al nostro destino,
distratti da domande in cerca di risposte,
perdiamo il senso dei nostri quesiti.
(Lu)
perdiamo il senso dei nostri quesiti,
nel tempo di un tempo lontano le troveremo,
quando alla fine della notte,
il sole illuminerà la terra con i suoi raggi
sveglierà menti pronte a riprendere deliranti vortici
di inutili se fosse stato,
aggrappati a specchi concavi
che riportano la nostra anima al centro di un fuoco eterno,
bruciati dal nostro stesso delirio
dalla brama di risposte senza tempo ne età,
in cerca di una meta senza aver neppure intrapreso il percorso,
gridiamo pazzo al nostro riflesso sul fiume,
ci laviamo il capo con l'acqua purificatrice,
mondando peccati mai commessi a cui siamo legati
per credenza antica,
cerchiamo cura, troviamo dolore,
in falsi miti troviamo rifugio,
perdendo il vero valore, l'unico in noi, la volontà del vero,
di lacrime il sentiero che porta al paradiso,
di sangue e fatica il passo fatto in salita,
cerchiamo riposo su aguzze pietre, lame staccano la nostra carne,
spilli roventi infilati negli occhi,
nel buio la luce del vero,
ci facciamo trovare impreparati al nostro destino,
distratti da domande in cerca di risposte,
perdiamo il senso dei nostri quesiti.
(Lu)
POLVERE
Ombre, nel buio della notte,
cadaveri senza nome, anime senza riposo;
vagano spettri solitari di un unico destino atroce,
vite troncate da sete di potere,
da smania di potenza, di controllo.
Ora spettri di se stessi, distrutti dalle proprie mani,
necrosi di sorrisi,
occhi fissi nel buio, mani tese al nulla.
Solo polvere nel passo,
polvere nel pensiero,
polvere negli occhi,
futuro inchiodato ad una tavola di legno,
gettata nel mare,
dispersa dalle onde.
Non un sogno, non un perchè,
solo polvere, arida e grigia;
respirata senza respiro,
annusata e senza odore,
regalata senza volere;
Mani avide di potere,
gole arse dalla sete di conquista,
hanno regalato vita alla morte,
polvere alla terra,
la parola fine al principio dell'era del benessere,
il vuoto al principio del tutto.
(Lu)
cadaveri senza nome, anime senza riposo;
vagano spettri solitari di un unico destino atroce,
vite troncate da sete di potere,
da smania di potenza, di controllo.
Ora spettri di se stessi, distrutti dalle proprie mani,
necrosi di sorrisi,
occhi fissi nel buio, mani tese al nulla.
Solo polvere nel passo,
polvere nel pensiero,
polvere negli occhi,
futuro inchiodato ad una tavola di legno,
gettata nel mare,
dispersa dalle onde.
Non un sogno, non un perchè,
solo polvere, arida e grigia;
respirata senza respiro,
annusata e senza odore,
regalata senza volere;
Mani avide di potere,
gole arse dalla sete di conquista,
hanno regalato vita alla morte,
polvere alla terra,
la parola fine al principio dell'era del benessere,
il vuoto al principio del tutto.
(Lu)
martedì 19 luglio 2011
PALLONCINI COLORATI
Parole vuote, gettate sull'uscio,
sbattono a terra inciampando sul gradino,
si fanno male, il lamento è pianto,
strisciando escono e vanno verso il vuoto di un giorno di pioggia,
incuranti di poter prendere malattie.
Fuggono da dolorosi passati, si nascondono da incerto futuro.
Forse troveranno guarigione, forse troveranno calma,
o forse, come palloncini colorati
lasciati andare in cielo, cadranno esausti,
senza aver trovato il percorso,
attimi falliti di una vita gettata via.
(Lu)
sbattono a terra inciampando sul gradino,
si fanno male, il lamento è pianto,
strisciando escono e vanno verso il vuoto di un giorno di pioggia,
incuranti di poter prendere malattie.
Fuggono da dolorosi passati, si nascondono da incerto futuro.
Forse troveranno guarigione, forse troveranno calma,
o forse, come palloncini colorati
lasciati andare in cielo, cadranno esausti,
senza aver trovato il percorso,
attimi falliti di una vita gettata via.
(Lu)
lunedì 18 luglio 2011
Pillole n°7
Si deve avere un'amico invisibile
a cui parlare nelle ore silenziose della notte
e durante le passeggiate nei parchi.
(K. Gibran)
a cui parlare nelle ore silenziose della notte
e durante le passeggiate nei parchi.
(K. Gibran)
TEMPORALE ESTIVO
Seduti in riva al mare,
guardavamo abbracciati le onde
dal vento spinte a riva,
aria umida ci scompigliava i capelli,
la sabbia ancora bagnata dal temporale,
era più dura del solito,
il forte rumore della risacca, copriva l'urlo del gabbiano.
sul molo, l'onda disegnava pirotecnici giochi d'acqua,
fra il grigio delle nubi, il sole,
stentava a far capolino;
Ti strinsi più forte, sentii il tuo brivido,
fra le mie labbra i tuoi capelli,
fra le mie braccia le tue spalle,
il profumo della tua pelle, misto all'odore del sale
ti rendeva ancor più bella;
Misi la mia guancia vicino alla tua,
e respirai di te;
Le tue labbra schiuse in un malizioso sorriso, cercarono le mie;
Fu un bacio dolce, appassionato,
talmente bello che pure il mare ebbe timore di disturbare,
si placò, l'onda tornò leggera, il sole finalmente uscì;
Tutto fu luce, tutto fu Amore.
(Lu)
guardavamo abbracciati le onde
dal vento spinte a riva,
aria umida ci scompigliava i capelli,
la sabbia ancora bagnata dal temporale,
era più dura del solito,
il forte rumore della risacca, copriva l'urlo del gabbiano.
sul molo, l'onda disegnava pirotecnici giochi d'acqua,
fra il grigio delle nubi, il sole,
stentava a far capolino;
Ti strinsi più forte, sentii il tuo brivido,
fra le mie labbra i tuoi capelli,
fra le mie braccia le tue spalle,
il profumo della tua pelle, misto all'odore del sale
ti rendeva ancor più bella;
Misi la mia guancia vicino alla tua,
e respirai di te;
Le tue labbra schiuse in un malizioso sorriso, cercarono le mie;
Fu un bacio dolce, appassionato,
talmente bello che pure il mare ebbe timore di disturbare,
si placò, l'onda tornò leggera, il sole finalmente uscì;
Tutto fu luce, tutto fu Amore.
(Lu)
domenica 17 luglio 2011
(da: come sabbia in una clessidra) AMICO SEGRETO
Un foglio bianco a cui parlare,
silenzioso confidente di pensieri e di poesie,
silenzioso e umile Amico, rispettoso di ogni lettera,
rispettoso di ogni riga a cancellare parole dette a caso;
Amico di cui ti puoi fidare, a cui tutto puoi raccontare;
di amori finiti o di amori immaginati,
confidente di immaginari viaggi di fantasia,
e realtà fatte di nulla o di presente vissuto;
silenzioso Amico a cui la penna regala ora carezze, ora profonde rughe,
mai lamentoso,
Amico, ora riposto nel buio silenzio di un quaderno,
pensieri addormentati ma non finiti di infinito tempo fatti.
(Lu)
silenzioso confidente di pensieri e di poesie,
silenzioso e umile Amico, rispettoso di ogni lettera,
rispettoso di ogni riga a cancellare parole dette a caso;
Amico di cui ti puoi fidare, a cui tutto puoi raccontare;
di amori finiti o di amori immaginati,
confidente di immaginari viaggi di fantasia,
e realtà fatte di nulla o di presente vissuto;
silenzioso Amico a cui la penna regala ora carezze, ora profonde rughe,
mai lamentoso,
Amico, ora riposto nel buio silenzio di un quaderno,
pensieri addormentati ma non finiti di infinito tempo fatti.
(Lu)
AD UN BIMBO IN UN SOGNO
A te, che mai vedrò,
avrei voluto stringerti, ti avrei Amato,
e magari con il tempo, nel vederti crescere mi sarei anche arrabbiato,
forse per ciò che avresti fatto,
ma di più per il tempo che fuggiva, che mi regalava il tuo crescere
il mio tempo sarebbe stato di sicuro più lungo,
sapendo che una parte di me era ancora qui;
Il destino a volte fa strani scherzi e leggi sui giornali
di madri che li rifiutano,
di padri che se ne vanno;
per contro c'è chi, invece,
vi vorrebbe sempre nel suo cuore,
per regalarvi la voglia di crescere e di vivere questa vita.
Mi sarebbe piaciuto essere tuo amico,
insegnarti le cose che sapevo,
imparare cose nuove insieme a te.
Il destino a volte fa strani scherzi,
e tu non ci sei,
sei nei miei sogni,
ma a volte non mi basta,
sei un regalo mai ricevuto,
un traguardo mai raggiunto;
chissà quale sarebbe stato il tuo nome,
se tu fossi stato maschio o femmina, chissà.
Di certo un nome, nel mio mondo per te è scritto,
nella pietra è scolpito.
Sei un sogno, sei un nome, sei un regalo mai ricevuto,
ma nel mio cuore tu sei quella piccola parte di me
che avrei voluto.
(Lu)
avrei voluto stringerti, ti avrei Amato,
e magari con il tempo, nel vederti crescere mi sarei anche arrabbiato,
forse per ciò che avresti fatto,
ma di più per il tempo che fuggiva, che mi regalava il tuo crescere
il mio tempo sarebbe stato di sicuro più lungo,
sapendo che una parte di me era ancora qui;
Il destino a volte fa strani scherzi e leggi sui giornali
di madri che li rifiutano,
di padri che se ne vanno;
per contro c'è chi, invece,
vi vorrebbe sempre nel suo cuore,
per regalarvi la voglia di crescere e di vivere questa vita.
Mi sarebbe piaciuto essere tuo amico,
insegnarti le cose che sapevo,
imparare cose nuove insieme a te.
Il destino a volte fa strani scherzi,
e tu non ci sei,
sei nei miei sogni,
ma a volte non mi basta,
sei un regalo mai ricevuto,
un traguardo mai raggiunto;
chissà quale sarebbe stato il tuo nome,
se tu fossi stato maschio o femmina, chissà.
Di certo un nome, nel mio mondo per te è scritto,
nella pietra è scolpito.
Sei un sogno, sei un nome, sei un regalo mai ricevuto,
ma nel mio cuore tu sei quella piccola parte di me
che avrei voluto.
(Lu)
venerdì 15 luglio 2011
Pillole n°6
"DOVETE CONOSCERE IL VOSTRO SPIRITO...
PERCHE' SENZA CONOSCERE IL VOSTRO SPIRITO
NON POTETE CONOSCERE LA VERITA'."
JSM|
PERCHE' SENZA CONOSCERE IL VOSTRO SPIRITO
NON POTETE CONOSCERE LA VERITA'."
JSM|
IL NUOVO VIAGGIO
Capitano, il carico è stivato,
abbiamo preso con noi pazienza e serenità per ogni passeggero,
dolcezza e cordialità in abbondanza,
Amore e gioia sono a poppa,
ed abbiamo stivato a prua anche un pò di determinazione e rabbia,
nel caso dovessimo affrontare situazioni pericolose,
e se dovessimo incrociare tempesta
ho preso buone dosi di coraggio e capacità per uscirne indenni;
Bene, grazie Nostromo,
direi che c'è tutto,
ora, possiamo salpare.
(Lu)
abbiamo preso con noi pazienza e serenità per ogni passeggero,
dolcezza e cordialità in abbondanza,
Amore e gioia sono a poppa,
ed abbiamo stivato a prua anche un pò di determinazione e rabbia,
nel caso dovessimo affrontare situazioni pericolose,
e se dovessimo incrociare tempesta
ho preso buone dosi di coraggio e capacità per uscirne indenni;
Bene, grazie Nostromo,
direi che c'è tutto,
ora, possiamo salpare.
(Lu)
OMBRE
Nel cimitero dei ricordi passeggiavo,
cercando dove posare il mio mazzo di fiori,
sparsi, fra le lapidi, volti di Angeli in pietra
mi osservano, come a voler guidare il mio passo;
Scorgo davanti alle tombe, vecchie figure,
vecchi rancori, che fra loro discutono ormai ridendo;
In piedi, il passo deciso è la rabbia che si avvicina
mi cerca, ma questa volta no,
deciso avanzo, il mio mazzo di fiori ormai sta per trovare il suo posto.
Davanti alla mia tomba,
mi inginocchio e chiedo a me stesso perdono,
poso i miei fiori, e mi rialzo.
Dietro di me, la figura fiera che mi osserva,
ormai è tardi, ho chiesto a me stesso perdono,
ed ora voglio tornare a casa,
più sereno e più disposto alla vita;
così mi voglio,non più nascosto in ombre senza forma,
ma contro il sole, pulito e limpido.
Io.
(Lu)
cercando dove posare il mio mazzo di fiori,
sparsi, fra le lapidi, volti di Angeli in pietra
mi osservano, come a voler guidare il mio passo;
Scorgo davanti alle tombe, vecchie figure,
vecchi rancori, che fra loro discutono ormai ridendo;
In piedi, il passo deciso è la rabbia che si avvicina
mi cerca, ma questa volta no,
deciso avanzo, il mio mazzo di fiori ormai sta per trovare il suo posto.
Davanti alla mia tomba,
mi inginocchio e chiedo a me stesso perdono,
poso i miei fiori, e mi rialzo.
Dietro di me, la figura fiera che mi osserva,
ormai è tardi, ho chiesto a me stesso perdono,
ed ora voglio tornare a casa,
più sereno e più disposto alla vita;
così mi voglio,non più nascosto in ombre senza forma,
ma contro il sole, pulito e limpido.
Io.
(Lu)
giovedì 14 luglio 2011
(da: come sabbia in una clessidra) TEMPO DI RICORDI
Perchè il tempo passa,
perchè i ricordi si fanno più trasparenti,
perchè nella nostra mente non tornano certi pensieri,
perchè a volte, si pensa agli Amori passati,
perchè si vorrebbe essere ancora li,
ragazzini a correre su un prato o in motorino,
perchè il bello della vita è che va,
ma ci lascia il sogno e la musica;
chiudere gli occhi e tornare la non è difficile,
ed il sogno si fa toccare con la mano,
sfiorare con le dita,
asciuga una lacrima e torna dov'è nato;
in noi.
(Lu)
perchè i ricordi si fanno più trasparenti,
perchè nella nostra mente non tornano certi pensieri,
perchè a volte, si pensa agli Amori passati,
perchè si vorrebbe essere ancora li,
ragazzini a correre su un prato o in motorino,
perchè il bello della vita è che va,
ma ci lascia il sogno e la musica;
chiudere gli occhi e tornare la non è difficile,
ed il sogno si fa toccare con la mano,
sfiorare con le dita,
asciuga una lacrima e torna dov'è nato;
in noi.
(Lu)
SABBIA LONTANA
Nuoto nell'azzurro mare,
pace e calma intorno a me,
gli strilli dei gabbiani, fanno eco alle grida giocose di bambini in spiaggia,
il sole mi riscalda, la brezza mi dona serenità;
Cullato da onde regolari e ritmiche,
mi abbandono alle bracciate, le mie mani, ora,
entrano nell'acqua, con fendente di sciabola, senza spruzzi, senza quasi rumore;
I miei piedi regolari spingono vigorosi.
Il mio viso, ora fuori, ora dentro,
respirando e restituendo aria, come fosse un bacio al mare;
Mi fermo e mi volto,
com'è piccola la riva, da qui, insignificante striscia di sabbia;
Mi lascio a galleggiare sull'onda, trasportato dalla corrente,
e appena sento di nuovo il mio corpo pronto alla fatica,
ricomincio verso la sabbia,
Tutti i giorni, prendiamo in gioco la sorte che ci è stata data,
tutti i giorni nuotiamo verso il largo, verso l'ignoto,
e non sappiamo mai se sarà brezza o tempesta;
se sarà sole o nuvola ad accompagnarci,
se sarà sarà onda o cavallone.
Ogni giorno a se stante è prova di vita, sta a noi
saperlo affrontare con coraggio e determinazione;
riuscendo a mantenerci riposati anche nella fatica più grande,
perchè solo così saremo quasi certi, di poter tornare indietro.
(Lu)
pace e calma intorno a me,
gli strilli dei gabbiani, fanno eco alle grida giocose di bambini in spiaggia,
il sole mi riscalda, la brezza mi dona serenità;
Cullato da onde regolari e ritmiche,
mi abbandono alle bracciate, le mie mani, ora,
entrano nell'acqua, con fendente di sciabola, senza spruzzi, senza quasi rumore;
I miei piedi regolari spingono vigorosi.
Il mio viso, ora fuori, ora dentro,
respirando e restituendo aria, come fosse un bacio al mare;
Mi fermo e mi volto,
com'è piccola la riva, da qui, insignificante striscia di sabbia;
Mi lascio a galleggiare sull'onda, trasportato dalla corrente,
e appena sento di nuovo il mio corpo pronto alla fatica,
ricomincio verso la sabbia,
Tutti i giorni, prendiamo in gioco la sorte che ci è stata data,
tutti i giorni nuotiamo verso il largo, verso l'ignoto,
e non sappiamo mai se sarà brezza o tempesta;
se sarà sole o nuvola ad accompagnarci,
se sarà sarà onda o cavallone.
Ogni giorno a se stante è prova di vita, sta a noi
saperlo affrontare con coraggio e determinazione;
riuscendo a mantenerci riposati anche nella fatica più grande,
perchè solo così saremo quasi certi, di poter tornare indietro.
(Lu)
mercoledì 13 luglio 2011
SEGNI
Incauto osservo la pioggia,
la sento fra i rami ed il cielo,
la sento sulla mia testa,
bagna le mie vesti;
Incauto osservo il fulmine,
luce che illumina il percorso verso la terra,
ferita della notte,
dolore del cielo;
Incauto ascolto il tuono,
urlo potente del Divino,
segno di presenza,
lamento di un guerriero ferito;
Incauto vedo e sento i segni del tempo,
ma proprio perchè non ne ho paura che li avvicino a me,
ne sento il potere e la potenza,
ne assaporo l'odore.
Incauto mi arrogo l'inizio del sapere,
lungo sentiero da percorrere senza forse arrivo.
Orgoglioso faccio mio il primo passo, e tutti gli altri a seguire.
(Lu)
la sento fra i rami ed il cielo,
la sento sulla mia testa,
bagna le mie vesti;
Incauto osservo il fulmine,
luce che illumina il percorso verso la terra,
ferita della notte,
dolore del cielo;
Incauto ascolto il tuono,
urlo potente del Divino,
segno di presenza,
lamento di un guerriero ferito;
Incauto vedo e sento i segni del tempo,
ma proprio perchè non ne ho paura che li avvicino a me,
ne sento il potere e la potenza,
ne assaporo l'odore.
Incauto mi arrogo l'inizio del sapere,
lungo sentiero da percorrere senza forse arrivo.
Orgoglioso faccio mio il primo passo, e tutti gli altri a seguire.
(Lu)
Pillole n°5
Dal film "ALCATRAZ L'ISOLA DELL'INGIUSTIZIA"
Definizione di vittoria: successo in una competizione o in un conflitto. E' un impegno che si conclude con un trionfo. Quella fu l'ultima volta che vidi Henry Young vivo. Prima che il tribunale potesse fissare la data dell'appello, fu rinvenuto morto nella sua cella. Accanto a lui una parola graffiata sul pavimento con una pietra... vittoria. Mi ha insegnato lui il significato di quella parola. E' stato l'unico uomo che io abbia conosciuto a dare più di quanto avesse chiesto. Voleva solo avere un amico. E io lo ricorderò sempre come uno dei migliori amici che io abbia mai avuto. A differenza di tanti uomini che vivono molto più a lungo, Henry Young non è morto invano. Alla fine non aveva più paura. Ed è vissuto e morto in trionfo. Magari potessimo farlo tutti.
Definizione di vittoria: successo in una competizione o in un conflitto. E' un impegno che si conclude con un trionfo. Quella fu l'ultima volta che vidi Henry Young vivo. Prima che il tribunale potesse fissare la data dell'appello, fu rinvenuto morto nella sua cella. Accanto a lui una parola graffiata sul pavimento con una pietra... vittoria. Mi ha insegnato lui il significato di quella parola. E' stato l'unico uomo che io abbia conosciuto a dare più di quanto avesse chiesto. Voleva solo avere un amico. E io lo ricorderò sempre come uno dei migliori amici che io abbia mai avuto. A differenza di tanti uomini che vivono molto più a lungo, Henry Young non è morto invano. Alla fine non aveva più paura. Ed è vissuto e morto in trionfo. Magari potessimo farlo tutti.
martedì 12 luglio 2011
BRICIOLA DI PANE
Quel giorno, forse anche sfinito da attenzioni false
te lo dovetti chiedere,
perchè continui a cibarmi di briciole del tuo pane? Perchè continui a tenermi vivo?
Fu difficile per te rispondere in quel momento,
spiazzata da una domanda che in se conteneva già tutte le risposte;
E fu triste vedere il tuo volto sempre fiero ed orgoglioso,
guardare verso il basso,
vedere i tuoi occhi diventare cupi e dover ammettere finalmente,
anche e sopratutto con te stessa,
il vero, la pesante e dura verità.
Mi dicesti con la voce rotta dall’emozione,
lo faccio perchè tu non possa andare via per sempre,
perchè tu possa cibarti delle mie briciole e non assaggiare altro nettare,
lo faccio perchè tu sai darmi ciò che cerco ma non sei ciò che cerco,
io non sono capace di osservare prima il cuore, per questo,
io ti amo, ma non ti Amo.
La guardai, con occhi nuovi per un istante e la vidi diversa, mi detti un'attimo di pena per lei,
incapace regina di cuori, sentii cadere dentro di me tutte le barricate costruite per non fuggire o forse,
per non farmi fuggire.
Presi le mie poche cose ormai rimaste in lei e cercai la via che portava fuori dal castello.
Passai l'inferriata, attaversai il ponte levatoio, e mi voltai un'ultima volta;
dalla finestra della torre la vidi, orgogliosa fra le sue lacrime di disperazione,
mi voltai e anche io impedii ad una lacrima di violare il mio sorriso;
Il sentiero polveroso dei ricordi
ancora mi avrebbe accompagnato per un pò,
finchè non incrociai la strada maestra, lastricata e pulita,
ed il mio passo si fece più sereno.
(Lu)
te lo dovetti chiedere,
perchè continui a cibarmi di briciole del tuo pane? Perchè continui a tenermi vivo?
Fu difficile per te rispondere in quel momento,
spiazzata da una domanda che in se conteneva già tutte le risposte;
E fu triste vedere il tuo volto sempre fiero ed orgoglioso,
guardare verso il basso,
vedere i tuoi occhi diventare cupi e dover ammettere finalmente,
anche e sopratutto con te stessa,
il vero, la pesante e dura verità.
Mi dicesti con la voce rotta dall’emozione,
lo faccio perchè tu non possa andare via per sempre,
perchè tu possa cibarti delle mie briciole e non assaggiare altro nettare,
lo faccio perchè tu sai darmi ciò che cerco ma non sei ciò che cerco,
io non sono capace di osservare prima il cuore, per questo,
io ti amo, ma non ti Amo.
La guardai, con occhi nuovi per un istante e la vidi diversa, mi detti un'attimo di pena per lei,
incapace regina di cuori, sentii cadere dentro di me tutte le barricate costruite per non fuggire o forse,
per non farmi fuggire.
Presi le mie poche cose ormai rimaste in lei e cercai la via che portava fuori dal castello.
Passai l'inferriata, attaversai il ponte levatoio, e mi voltai un'ultima volta;
dalla finestra della torre la vidi, orgogliosa fra le sue lacrime di disperazione,
mi voltai e anche io impedii ad una lacrima di violare il mio sorriso;
Il sentiero polveroso dei ricordi
ancora mi avrebbe accompagnato per un pò,
finchè non incrociai la strada maestra, lastricata e pulita,
ed il mio passo si fece più sereno.
(Lu)
lunedì 11 luglio 2011
Pillole n°4
FUTURO:
Una concezione lineare del tempo, il futuro è la parte di tempo che ancora non ha avuto luogo; nella concezione relativistica il settore dello spaziotempo nel quale si trovano tutti gli eventi che ancora non sono accaduti dato uno specifico sistema di riferimento. ..
Una concezione lineare del tempo, il futuro è la parte di tempo che ancora non ha avuto luogo; nella concezione relativistica il settore dello spaziotempo nel quale si trovano tutti gli eventi che ancora non sono accaduti dato uno specifico sistema di riferimento. ..
L'ARMADIO
E viene il giorno, il momento, l'attimo in cui
per forza si devono fare scelte, per forza ci deve essere ordine nella vita;
Proprio come in un'armadio se non si ordina non si trova nulla o si perde troppo tempo a cercare.
Ho dovuto fare posto, fare spazio, spostare sogni, utopie e illusioni, per lasciare posto a realtà,
ho sistemato di nuovo tutto, proprio come in un cambio di stagione,
l'ennesimo e di certo non l'ultimo, per me;
Credevo in sogni mai realizzati che, come maglioni caldi di lana,
messi davanti mi potessero dar l'illusione di scaldarmi se necessario;
Ho spostato utopie, come vecchi jeans ormai stretti e fuori moda,
li ho messi in fondo, non buttati, sogni e utopie non si devono mai buttare,
ma mi serviva posto,
quello che non trovavo per più semplici oggetti quali pensieri veloci e desideri semplici,
magari non di materiale pregiato, ma di certo più funzionali;
Così, ho buttato fuori tutto, ho trovato vecchi calzini da rammendare ricordo di giorni di serenità,
magliette di cotone tinta unita, i colori dei giorni qualunque,
pantaloni di tela leggera, ricordo di giochi estivi con amici che si sono poi persi nel cammino;
Camicie, quasi mai indossate, segno di un cambiamento che mai avrei voluto fare,
se non per il gusto di provare, per poi tornare me stesso, con i jeans e la maglietta.
vecchi giacconi lisi nelle maniche segno di tempo passato, inverni lunghi e solitari,
c'era addirittura una cravatta, sogno mai realizzato di una vita insieme;
C'era davvero tanta roba, molta addirittura non ricordavo neppure di averla,
eppure per tutto c'è stato un tempo, un'attimo, un momento,
ed ora, eccomi qui, inginocchiato davanti al mio armadio a sistemare tutto,
nei cassetti e nelle scatole,
nella testa e nei pensieri.
Quanto spazio, una volta finito, sembrava pure più grande,
in realtà non è così, c'è solo più realtà, più praticità,
l'illusione ruba spazio, l'utopia occupa posto, i sogni,
se non realizzati e che non si possono realizzare creano scompiglio nell'armadio,
e nella mente.
E così adesso mi dovrò abituare a questo vuoto spazio pieno di altri pensieri;
Togliere l'odore del vecchio cuscino di lavanda, quello che, ogni volta che ti aprivo,
mi faceva respirare me stesso,
mettere un nuovo profumo, cercare di capire, di reagire alla tentazione di non volerlo,
e di provare a tornare nuovamente a vestire classici colori, e nuovi jeans.
Ma già so, che al calar del sogno, un giorno di un tempo qualunque,
mi troverò a vestire ancora di utopia, di sogno, anche se solo per un minuto.
E sarà bello ricordare con lacrime dal tempo rotte, il tempo che si è divertito a regalarmi
in un'armadio vecchio, l'ordine di un nuovo modo di essere.
(Lu)
per forza si devono fare scelte, per forza ci deve essere ordine nella vita;
Proprio come in un'armadio se non si ordina non si trova nulla o si perde troppo tempo a cercare.
Ho dovuto fare posto, fare spazio, spostare sogni, utopie e illusioni, per lasciare posto a realtà,
ho sistemato di nuovo tutto, proprio come in un cambio di stagione,
l'ennesimo e di certo non l'ultimo, per me;
Credevo in sogni mai realizzati che, come maglioni caldi di lana,
messi davanti mi potessero dar l'illusione di scaldarmi se necessario;
Ho spostato utopie, come vecchi jeans ormai stretti e fuori moda,
li ho messi in fondo, non buttati, sogni e utopie non si devono mai buttare,
ma mi serviva posto,
quello che non trovavo per più semplici oggetti quali pensieri veloci e desideri semplici,
magari non di materiale pregiato, ma di certo più funzionali;
Così, ho buttato fuori tutto, ho trovato vecchi calzini da rammendare ricordo di giorni di serenità,
magliette di cotone tinta unita, i colori dei giorni qualunque,
pantaloni di tela leggera, ricordo di giochi estivi con amici che si sono poi persi nel cammino;
Camicie, quasi mai indossate, segno di un cambiamento che mai avrei voluto fare,
se non per il gusto di provare, per poi tornare me stesso, con i jeans e la maglietta.
vecchi giacconi lisi nelle maniche segno di tempo passato, inverni lunghi e solitari,
c'era addirittura una cravatta, sogno mai realizzato di una vita insieme;
C'era davvero tanta roba, molta addirittura non ricordavo neppure di averla,
eppure per tutto c'è stato un tempo, un'attimo, un momento,
ed ora, eccomi qui, inginocchiato davanti al mio armadio a sistemare tutto,
nei cassetti e nelle scatole,
nella testa e nei pensieri.
Quanto spazio, una volta finito, sembrava pure più grande,
in realtà non è così, c'è solo più realtà, più praticità,
l'illusione ruba spazio, l'utopia occupa posto, i sogni,
se non realizzati e che non si possono realizzare creano scompiglio nell'armadio,
e nella mente.
E così adesso mi dovrò abituare a questo vuoto spazio pieno di altri pensieri;
Togliere l'odore del vecchio cuscino di lavanda, quello che, ogni volta che ti aprivo,
mi faceva respirare me stesso,
mettere un nuovo profumo, cercare di capire, di reagire alla tentazione di non volerlo,
e di provare a tornare nuovamente a vestire classici colori, e nuovi jeans.
Ma già so, che al calar del sogno, un giorno di un tempo qualunque,
mi troverò a vestire ancora di utopia, di sogno, anche se solo per un minuto.
E sarà bello ricordare con lacrime dal tempo rotte, il tempo che si è divertito a regalarmi
in un'armadio vecchio, l'ordine di un nuovo modo di essere.
(Lu)
domenica 10 luglio 2011
NASCOSTO IN UN SOGNO
Nascondimi nel tuo sogno,
trova la via che porta al luogo dell'Amore,
perdiamoci nel dolce labirinto dei sensi,
esultiamo della vita e dei suoi colori,
respiriamoci, amanti passionali,
restiamo immobili come alberi ad osservare i nostri immutati sentimenti,
cadiamo ancora nel tranello dell'estasi,
soffiamo vita sul nostro corpo,
bagnamoci alla fonte del desiderio,
restiamo assorti di noi, in noi stessi,
senza nulla chiedere se non ricominciare.
(Lu)
trova la via che porta al luogo dell'Amore,
perdiamoci nel dolce labirinto dei sensi,
esultiamo della vita e dei suoi colori,
respiriamoci, amanti passionali,
restiamo immobili come alberi ad osservare i nostri immutati sentimenti,
cadiamo ancora nel tranello dell'estasi,
soffiamo vita sul nostro corpo,
bagnamoci alla fonte del desiderio,
restiamo assorti di noi, in noi stessi,
senza nulla chiedere se non ricominciare.
(Lu)
sabato 9 luglio 2011
Pillole n°3
Senza dubbio molto romantica e' la versione cinese per la parola "amore". Al centro del carattere troviamo infatti il simbolo per il cuore "xin" racchiusa dall'ideogramma "respiro" (nella parte superiore) e dal concetto di "movimento aggraziato" nella parte inferiore. L'amore quindi nella cultura cinese e' una fonte inesauribile d'ispirazione che soffia la vita nel cuore e dona grazia e armonia all'intero corpo umano
POST-IT
Ti lasciai li, appeso alla porta del frigo,
sopra un numero, di quelli che mi dissi,
non avrei mai più chiamato,
ed un nome, pesante, ma così bello da pronunciare;
Ricordo quanto mi piaceva vederti girare per casa
e il tuo passo delicato sembrava musica,
la tua voce quando mi chiamavi per il caffè,
la tua voglia di fuggire dal tempo, rifugiarti in un mondo nuovo.
Ricordo la mattina in cui, trovasti la lettera,
quella che ti annunciava un nuovo contratto,
tutto all'improvviso cambiò, divenne più pesante,
sapevamo entrambi che non era tempo, che non era nel progetto, ma che fare?
parlammo, oh si certo, parlammo tanto in quei giorni,
ma tu avevi già deciso in fondo e cercavi solo una conferma;
E quando venne il tempo di partire, con la valigia già fuori dalla porta,
un saluto veloce, mi dicesti non è un'addio, sapevamo che era bugia;
e trovai quel post-it giallo sulla porta del frigo,
con il tuo numero nuovo sopra,
ormai sono due anni che è lì, un pò sbiadito dal tempo, un pochino spiegazzato,
ho sempre avuto paura a toglierlo, anche se non l'ho mai usato
e tu, questo, lo sapevi;
Aspetto solo il giorno che da solo si staccherà, stufo di non esser considerato;
Quello sarà il giorno in cui, sarà davvero finito tutto.
Da li troveremo nuovi approdi,
nell'infinito mare della vita..
(Lu)
sopra un numero, di quelli che mi dissi,
non avrei mai più chiamato,
ed un nome, pesante, ma così bello da pronunciare;
Ricordo quanto mi piaceva vederti girare per casa
e il tuo passo delicato sembrava musica,
la tua voce quando mi chiamavi per il caffè,
la tua voglia di fuggire dal tempo, rifugiarti in un mondo nuovo.
Ricordo la mattina in cui, trovasti la lettera,
quella che ti annunciava un nuovo contratto,
tutto all'improvviso cambiò, divenne più pesante,
sapevamo entrambi che non era tempo, che non era nel progetto, ma che fare?
parlammo, oh si certo, parlammo tanto in quei giorni,
ma tu avevi già deciso in fondo e cercavi solo una conferma;
E quando venne il tempo di partire, con la valigia già fuori dalla porta,
un saluto veloce, mi dicesti non è un'addio, sapevamo che era bugia;
e trovai quel post-it giallo sulla porta del frigo,
con il tuo numero nuovo sopra,
ormai sono due anni che è lì, un pò sbiadito dal tempo, un pochino spiegazzato,
ho sempre avuto paura a toglierlo, anche se non l'ho mai usato
e tu, questo, lo sapevi;
Aspetto solo il giorno che da solo si staccherà, stufo di non esser considerato;
Quello sarà il giorno in cui, sarà davvero finito tutto.
Da li troveremo nuovi approdi,
nell'infinito mare della vita..
(Lu)
venerdì 8 luglio 2011
MADRE
Ti trovai addormentata in me,
eri li da sempre ma non ti conoscevo,
poi un giorno, ti svegliasti,
ti aiutai a trovare la strada per unirti con il cosmo,
tu mi hai reso diverso,
so che se ho bisogno, ora, sei in me;
Nulla devo cercare se non il silenzio e la meditazione
nulla mi serve se tu sei in me,
mi aiuti a restare calmo, a vedere i colori con più luce,
a sentire l'aria più fresca,
mi aiuti a proseguire senza indugi,
e se un dubbio mi assale riesci a farmi trovare il modo di superarlo.
Sono un uomo, lo so mille debolezze devo ancora superare,
mille incroci ancora affrontare,
mille mari in tempesta navigare,
ma con te al mio fianco, ora, Madre,
tutto è più sereno, non più armi ma pensiero,
non più grida ma Amore,
non più odio ma comprensione.
Ti ho cercato ed ho avuto la fortuna di incontrarti,
Madre, dammi la tua mano perchè possa proseguire senza vacillare il mio sentiero.
Jai Shri Mataji!
l'ho scritta ascoltando questo meraviglioso pezzo ....
eri li da sempre ma non ti conoscevo,
poi un giorno, ti svegliasti,
ti aiutai a trovare la strada per unirti con il cosmo,
tu mi hai reso diverso,
so che se ho bisogno, ora, sei in me;
Nulla devo cercare se non il silenzio e la meditazione
nulla mi serve se tu sei in me,
mi aiuti a restare calmo, a vedere i colori con più luce,
a sentire l'aria più fresca,
mi aiuti a proseguire senza indugi,
e se un dubbio mi assale riesci a farmi trovare il modo di superarlo.
Sono un uomo, lo so mille debolezze devo ancora superare,
mille incroci ancora affrontare,
mille mari in tempesta navigare,
ma con te al mio fianco, ora, Madre,
tutto è più sereno, non più armi ma pensiero,
non più grida ma Amore,
non più odio ma comprensione.
Ti ho cercato ed ho avuto la fortuna di incontrarti,
Madre, dammi la tua mano perchè possa proseguire senza vacillare il mio sentiero.
Jai Shri Mataji!
l'ho scritta ascoltando questo meraviglioso pezzo ....
giovedì 7 luglio 2011
Pillole n°2
"Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra,
dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono
meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di
tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro".
Shenandoah
dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono
meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di
tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro".
Shenandoah
CORDA DI VETRO
Legato con una corda di vetro,
osservo inerme trascorrere gli eventi;
nessuno la vede, io solo la sento,
non voglio essere passivo spettatore di questo tempo.
La spezzo e mi taglio, il sangue che scende
mi fa provare dolore, la gioia dell'essere di nuovo libero
lo fa dimenticare.
Eterna lotta, fra inedia e passione,
mi osservo riflesso nella luce,
ora sono io.
(Lu)
osservo inerme trascorrere gli eventi;
nessuno la vede, io solo la sento,
non voglio essere passivo spettatore di questo tempo.
La spezzo e mi taglio, il sangue che scende
mi fa provare dolore, la gioia dell'essere di nuovo libero
lo fa dimenticare.
Eterna lotta, fra inedia e passione,
mi osservo riflesso nella luce,
ora sono io.
(Lu)
mercoledì 6 luglio 2011
Pillole - n°1
Confucio disse: mi basta una ciotola di riso, un bicchiere d'acqua ed il mio braccio come cuscino e saro' un uomo felice. L'essenza della felicita' assoluta non proviene dalle
cose materiali ma dal benessere interiore e spirituale. Nonostante questo Confucio comprese comunque che il concetto di felicita' poteva rappresentare cose diverse per diverti tipi di persona, soprattutto per i contadini cinesi che associavano la felicita' al non dovere soffrire la fame. Ecco quindi la composizione del carattere "fu" che e' basato sull'idea dell'avere lo stomaco sazio con una bocca racchiusa dal simbolo del campo coltivato e con a sinistra un'immagine del grano che raggiunge con le sue foglie la volta celeste.
cose materiali ma dal benessere interiore e spirituale. Nonostante questo Confucio comprese comunque che il concetto di felicita' poteva rappresentare cose diverse per diverti tipi di persona, soprattutto per i contadini cinesi che associavano la felicita' al non dovere soffrire la fame. Ecco quindi la composizione del carattere "fu" che e' basato sull'idea dell'avere lo stomaco sazio con una bocca racchiusa dal simbolo del campo coltivato e con a sinistra un'immagine del grano che raggiunge con le sue foglie la volta celeste.
L'ABBRACCIO DELLA NOTTE
L'abbraccio della notte si fece caldo,
i miei occhi presto abituati al buio,
iniziarono a vedere ombre e contorni
disegnati dalla luna;
Quante cose apparivano ora, con il vero volto;
Nessuna maschera, nessun vestito,
solo noi stessi, senza inganni.
Cercai di toccare sporgendo un poco in avanti le mani,
profili da esplorare, profumi inebrianti,
l'umido delle tue labbra fu, sotto alle mie dita
gioia e passione, il tuo corpo prato fiorito in cui riposare,
le mani, a cercare, a cercarci l'un l'altro;
fra i tuoi capelli, dolce respiro d'Amore,
i nostri corpi ora avvolti in una danza eterea
sudati di gioia, pregni uno dell'altra;
Quando al mattino, l'alba fece capolino da dietro la finestra,
ci trvò ancora stretti in un caldo abbraccio,
avevo i tuoi capelli come cuscino
ed il tuo viso come fonte di vita,
accarezzai il tuo sorriso, e fu un nuovo giorno.
(Lu)
i miei occhi presto abituati al buio,
iniziarono a vedere ombre e contorni
disegnati dalla luna;
Quante cose apparivano ora, con il vero volto;
Nessuna maschera, nessun vestito,
solo noi stessi, senza inganni.
Cercai di toccare sporgendo un poco in avanti le mani,
profili da esplorare, profumi inebrianti,
l'umido delle tue labbra fu, sotto alle mie dita
gioia e passione, il tuo corpo prato fiorito in cui riposare,
le mani, a cercare, a cercarci l'un l'altro;
fra i tuoi capelli, dolce respiro d'Amore,
i nostri corpi ora avvolti in una danza eterea
sudati di gioia, pregni uno dell'altra;
Quando al mattino, l'alba fece capolino da dietro la finestra,
ci trvò ancora stretti in un caldo abbraccio,
avevo i tuoi capelli come cuscino
ed il tuo viso come fonte di vita,
accarezzai il tuo sorriso, e fu un nuovo giorno.
(Lu)
CERCO LA LUCE
Correre attraversando la nostalgia,
cercando conforto in una lacrima,
trovando pena per un sorriso mai dato.
Unire le mani per cogliere gocce di vita che dissetano il pensiero,
sentirsi in una stanza buia, con un solo fiammifero in mano,
una sola speranza di luce, nulla più.
(Lu)
cercando conforto in una lacrima,
trovando pena per un sorriso mai dato.
Unire le mani per cogliere gocce di vita che dissetano il pensiero,
sentirsi in una stanza buia, con un solo fiammifero in mano,
una sola speranza di luce, nulla più.
(Lu)
martedì 5 luglio 2011
L'ANGELO CUSTODE
E tu non smettesti mai,
la Tua tenacia, il tuo dovere,
neppure quando io,
in preda all'ira Ti scacciai da me,
Ti rinchiusi in una stanza vuota
come compagne solo rotonde pietre di marmo,
fredde e dure come i miei pensieri, come i miei gesti;
Che dalla mente rotolano solo sbattendo inutilmente, creando dolore;
Crepe alle pareti, come nel mio cuore;
Tu, l'unico a non fuggire neppure quando Ti bestemmiai,
rinnegandoti come colpevole del mio dolore,
neppure allora Ti vidi fare una smorfia,
Tu immobile accettasti quel temporaneo destino,
senza ribellarti,
perchè di bontà fatto il Tuo essere, di Amore il tuo lavoro;
Ti tenni chiuso, come a voler sconfiggere il mio Io,
come se, l'averti allontanato,
fosse nuovo tempo per me;
Tu sapevi già che sarei tornato,
che ti avrei liberato dalla prigione della mia volontà,
Tu sapevi già che la tua tenacia, il tuo dovere,
non sarebbero state inutili,
non Te ne saresti mai andato, e,
prendendo ancora la via con me,
saresti stato per sempre al mio fianco.
(Lu)
la Tua tenacia, il tuo dovere,
neppure quando io,
in preda all'ira Ti scacciai da me,
Ti rinchiusi in una stanza vuota
come compagne solo rotonde pietre di marmo,
fredde e dure come i miei pensieri, come i miei gesti;
Che dalla mente rotolano solo sbattendo inutilmente, creando dolore;
Crepe alle pareti, come nel mio cuore;
Tu, l'unico a non fuggire neppure quando Ti bestemmiai,
rinnegandoti come colpevole del mio dolore,
neppure allora Ti vidi fare una smorfia,
Tu immobile accettasti quel temporaneo destino,
senza ribellarti,
perchè di bontà fatto il Tuo essere, di Amore il tuo lavoro;
Ti tenni chiuso, come a voler sconfiggere il mio Io,
come se, l'averti allontanato,
fosse nuovo tempo per me;
Tu sapevi già che sarei tornato,
che ti avrei liberato dalla prigione della mia volontà,
Tu sapevi già che la tua tenacia, il tuo dovere,
non sarebbero state inutili,
non Te ne saresti mai andato, e,
prendendo ancora la via con me,
saresti stato per sempre al mio fianco.
(Lu)
AGONIA DI UN CUORE SPEZZATO
Seduto su pezzi di vetro,
ancora in mano il mio mazzo di rose nere
ormai appassite così come la mia anima,
cerco fuga disperata da questo oblio
cerco un po’ di caldo in mezzo a questo gelo;
Il ghiaccio nel cuore mi morde come cane rabbioso,
non mi lascia speranza, vedo le spine sanguinare
sento le lame del vetro lacerare la mia carne,
vorrei gridare il dolore ma il freddo non vuole e mi gela le labbra
serrandole come fossero cucite.
Ormai perso in questo oceano di dolorosa quiete
Cerco solo il sonno,
il sonno dal quale vorrei potermi non svegliare più
ma tu non lo vuoi, tu vuoi senta in eterno il dolore
vuoi vedermi sfinito implorandoti di farmi morire;
Tu vuoi, di me, il cuore ed il suo pulsare, vuoi i miei occhi, per vedere
Il mondo, vuoi le mie mani per toccare la serenità,
vuoi le mie labbra per gustare il sole.
Vuoi sentire la mia agonia per vedere se è così vero
il dolore che mi fai provare;
Tu vuoi me, prendimi e dammi il sonno dal quale non si esce,
dammi il riposo dal quale non filtra dolore.
Dammi solo la pace.
(Lu)
ancora in mano il mio mazzo di rose nere
ormai appassite così come la mia anima,
cerco fuga disperata da questo oblio
cerco un po’ di caldo in mezzo a questo gelo;
Il ghiaccio nel cuore mi morde come cane rabbioso,
non mi lascia speranza, vedo le spine sanguinare
sento le lame del vetro lacerare la mia carne,
vorrei gridare il dolore ma il freddo non vuole e mi gela le labbra
serrandole come fossero cucite.
Ormai perso in questo oceano di dolorosa quiete
Cerco solo il sonno,
il sonno dal quale vorrei potermi non svegliare più
ma tu non lo vuoi, tu vuoi senta in eterno il dolore
vuoi vedermi sfinito implorandoti di farmi morire;
Tu vuoi, di me, il cuore ed il suo pulsare, vuoi i miei occhi, per vedere
Il mondo, vuoi le mie mani per toccare la serenità,
vuoi le mie labbra per gustare il sole.
Vuoi sentire la mia agonia per vedere se è così vero
il dolore che mi fai provare;
Tu vuoi me, prendimi e dammi il sonno dal quale non si esce,
dammi il riposo dal quale non filtra dolore.
Dammi solo la pace.
(Lu)
lunedì 4 luglio 2011
(da: come sabbia in una clessidra) - COCCI DI VETRO
Sbattuto, come un pezzo di vetro,
dall'onda del mare,
mi sento perso nell'oceano dei pensieri;
Levigato nelle spigolature ma non consumato,
cerco conforto fra le braccia avvolgenti del sole sulla riva;
E resto immobile, a pensare,
forse un giorno sarò raccolto per essere ammirato,
o forse solo, per essere nuovamente gettato fra le onde
e ricominciare
(Lu)
dall'onda del mare,
mi sento perso nell'oceano dei pensieri;
Levigato nelle spigolature ma non consumato,
cerco conforto fra le braccia avvolgenti del sole sulla riva;
E resto immobile, a pensare,
forse un giorno sarò raccolto per essere ammirato,
o forse solo, per essere nuovamente gettato fra le onde
e ricominciare
(Lu)
SENZA TITOLO
Nel dove di un domani di sogni,
saremo presenti e pronti a spiccare il volo nell'infinito azzurro del cielo,
là dove serenità e amicizia si intersecano
e danno vita all'arcobaleno.
(Lu)
saremo presenti e pronti a spiccare il volo nell'infinito azzurro del cielo,
là dove serenità e amicizia si intersecano
e danno vita all'arcobaleno.
(Lu)
Jai Shri Mataji !
"INNATO, DENTRO DI VOI RISIEDE LO SPIRITO, CHE VUOLE ILLUMINARVI, DONARVI LA PACE, LA FELICITÀ E LA GIOIA DEL VOSTRO ESSERE."
(da: come sabbia in una clessidra) - MUSICA INFINITA
ogni nota un pensiero,
ogni pensiero un'emozione,
ogni emozione un ricordo,
per ogni ricordo ... un pezzo di cuore
(Lu)
ogni pensiero un'emozione,
ogni emozione un ricordo,
per ogni ricordo ... un pezzo di cuore
(Lu)
(da: come sabbia in una clessidra) - INASPETTATO
Ho trovato, frugando nei vecchi cassetti dei ricordi, un vecchio fazzoletto un pò consumato in cui era arrotolato qualcosa;
spinto dalla curiosità l'ho aperto e vi ho trovato un sorriso;
uno di quelli che misi via nei giorni felici per poterlo usare in quelli più bui,
bene, è di questo che oggi voglio vestirmi,
per continuare a sorridere alla vita,
ogni giorno foriera di esperienze nuove.
(Lu)
COME SABBIA IN UNA CLESSIDRA
Volevo ricordare che è stato pubblicato il mio primo libro, una prima raccolta di poesie dal titolo "come sabbia in una clessidra" è stato presentato ufficialmente il 19 giugno 2011 con una bella manifestazione organizzata dal Comitato Italiano Femminile, con il patrocinio del Comune di Finale Ligure e con l'aiuto prezioso di Enrico MAGNONE, di Gianni CATALANO e le sue canzoni e di Alessandra QUIRITO, che le ha lette e presentate con la passione e con il cuore, a tutti voi, senza dimenticare l'avv. Tecla TROTTA e la prof.ssa Gabriella CAMPI va il mio GRAZIE per la giornata ricca di meravigliose emozioni.
Il ricavato del libro va interamente devoluto all'associazione RUOTAABILE ONLUS
clicca qui per il link a Ruotaabile di cui sono rappresentante per la Liguria
Il ricavato del libro va interamente devoluto all'associazione RUOTAABILE ONLUS
clicca qui per il link a Ruotaabile di cui sono rappresentante per la Liguria
L'inizio....
Bè proprio l'inizio non è, mi sono deciso a creare un blog per regalarmi uno spazio mio in cui pubblicare le poesie che scrivo, le foto che mi piace scattare, e quant'altro mi passa per la testa (il titolo originale del blog doveva essere "diario di un folle") ... Quindi, senza ulteriori indugi, diamo il via alle danze!
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