lunedì 17 ottobre 2011

LA MIA "ROUTE 66"

Attraverso il buio della notte,
fari accesi illuminano l’asfalto nero;
il vento caldo fra i capelli ed il viso,
la mano salda sul volante,
l’autoradio accesa trasmette musica rock,
mescolatata dalla voce calda e profonda di un DJ;
in compagnia della mia solitudine e dei miei perché,
continuo a guidare, le ruote mordono l’asfalto,
il rombo del motore si disperde nel vuoto della valle,
e dalla radio la voce del dj dice che ormai le tre del mattino sono passate,
non ho sonno, non sento la stanchezza,
guido, penso, volo nel nulla restando seduto al volante;
L’indicatore del carburante mi dice che è giunta l’ora di fermarsi,
da lontano intravedo l’insegna di una stazione di servizio
buona occasione per un caffè.
Mentre l’addetto fa il pieno, al bancone
una ragazza troppo più giovane dell’età che dimostra
sbadigliando mi chiede che cosa prendo,
pago un caffè meno peggio di come mi è stato presentato e il pieno;
Riprendo girando nel quadro la chiave, le luci del cruscotto si accendono
il motore mi riporta alla realtà e la strada mi richiama all’ordine,
alla guida, verso un’alba che mi porterà ad un nuovo domani.
Le prime luci danno il saluto al deserto, il dj si congeda con un ultimo disco
country, le prime luci in cielo le prime della città, sono arrivato,
parcheggio nei pressi di un piccolo motel,
sul sedile di fianco la tua foto e la tua lettera silenziosi compagni di viaggio
li raccolgo, l’ultimo sguardo, e la mia mano, quasi a farmi un favore,
li stropiccia e li butta nel cestino.
Sospiro profondo, apro la porta, nuovo inizio.
(Lu)

1 commento: