giovedì 6 ottobre 2011

E POI (storia di una semplice voglia di vita)

E poi vederti,
seduta su quella roccia,
le gambe stanche rannicchiate a cercar riposo,
le braccia stringono il petto,
senti il freddo della notte, della delusione;
Le lacrime fra le tue guance scorrono fino a toccare le labbra,
il tuo viso diafano non riesce a mascherare il dolore,
eppure sei li, sei fuggita da quell'orrore,
sei fuggita da quella vita fatta di schiaffi
e di false promesse,
sei evasa dal carcere delle tue abitudini,
da quella siringa;
Ed ora, ti senti persa in un mondo diverso, fatto di colori brillanti,
che ancora non riesci a capire.
Seduta su quella roccia, al freddo,
ti senti senza un domani, proprio come dall'altra parte,
solo che la, c'era la falsa promessa di una vita di gioia;
E' forte vero la tentazione di tornare indietro,
in fondo, quell'ago ti regalava il nulla,
quel morbido letto fatto di vuoto dove perdersi nel labirinto deller illusioni;
Quando ti vidi, provai paura,
poi, capii che la tua superava la mia di molto.
Mi tolsi la giacca e copri le tue spalle
ti aiutai ad alzarti e ci incamminammo verso il sole,
fuori da questo fitto e intricato bosco di rovi,
e quando ti feci sedere sull'erba il tuo viso
cambiò, la tua pelle riprese il colore,
i tuoi occhi tornarono ad osservare,
il tuo tremore si placò, e ti vidi sorridere;
Ci abbracciammo a lungo, e restammo ad osservare il sole fino al tramonto,
poi ricordo le tue parole:"questo è il mio ultimo tramonto, prima della mia nuova alba,
ogni tramonto da domani in poi sarà nuovo",
ci alzammo e quel buio, ci scoprì complici,
i nostri passi legati da un solo rumore nel terreno,
ti portai a casa e la mattina dopo ti vidi serena,
un sorriso, senza parlare,
andasti alla fermata dell'autobus,
iniziava la tua nuova vita, il tuo nuovo viaggio.
Ed io, con la mia tazza di caffè in mano,
ti guardai partire e sorrisi.
(Lu)

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