Chiama forte, fatti udire dagli dei,
grida il suo nome, non aver paura,
se l'Ami, lei aspetterà, se l'Ami lei non ti tradirà;
Vesti ancora della tua armatura, lama lucente,
alla luna intona un canto, lascia scendere lacrime e dolore,
nuova luce risplenderà al suo ritorno;
Vesti ancora del tuo coraggio, nuove gesta,
il tempo toglie tempo all'Amore, ne regala al dolore,
canta ancora alle stelle, notte eterna nell'anima;
Torna ora nel tuo villaggio,
stanco e vincente, riposa nella tua dimora,
Ecco è giunta, le sue mani sul tuo viso,
le sue labbra sulle tue,
i suoi capelli profumati ti fanno ghirlanda,
le tue lacrime ora, sanno di sorriso,
non ricordavi l'Amor così delicato,
stringi forte la sua vita, bacia le sue mani,
ha aspettato il tuo ritorno, i suoi occhi ancor per te,
lega forte il suo cuore al tuo,
accanto al fuoco, sarete ora,
per un nuovo inizio,
per l'eternità.
(Lu)
lunedì 31 ottobre 2011
domenica 30 ottobre 2011
L'INCONTRO
Incontrai, in un pomeriggio piovoso
la mia anima, era ormai il tramonto,
mi chiese che ci facevo lì,
sotto la pioggia, con gli abiti fradici,
non seppi che rispondere, non trovai voce in me.
Volevo solo andare, verso il buio,
verso la notte, vestirmi del suo freddo e
lasciarmi baciare dalla luna,
cercavo il nulla in cui potermi nascondere,
come un bimbo che si chiude per paura
dentro l'armadio.
L'anima mi osservò e mi sorrise,
mi porse la sua mano, calda e morbida,
e sotto la pioggia iniziò a camminare con me,
verso casa, verso un riparo,
mi spiegò che non si trova rifugio nel nulla,
il vero rifugio è trovare le risposte,
cercarle nel posto più ovvio, in noi stessi,
non fuggire dagli eventi ma affrontarli,
sull'uscio di casa mi salutò,
la vidi andar via, bagnata ma sorridente,
sapevo di poterla ritrovare, sapevo che non si sarebbe allontanata;
Sapevo, ora, affrontare la luce.
(Lu)
la mia anima, era ormai il tramonto,
mi chiese che ci facevo lì,
sotto la pioggia, con gli abiti fradici,
non seppi che rispondere, non trovai voce in me.
Volevo solo andare, verso il buio,
verso la notte, vestirmi del suo freddo e
lasciarmi baciare dalla luna,
cercavo il nulla in cui potermi nascondere,
come un bimbo che si chiude per paura
dentro l'armadio.
L'anima mi osservò e mi sorrise,
mi porse la sua mano, calda e morbida,
e sotto la pioggia iniziò a camminare con me,
verso casa, verso un riparo,
mi spiegò che non si trova rifugio nel nulla,
il vero rifugio è trovare le risposte,
cercarle nel posto più ovvio, in noi stessi,
non fuggire dagli eventi ma affrontarli,
sull'uscio di casa mi salutò,
la vidi andar via, bagnata ma sorridente,
sapevo di poterla ritrovare, sapevo che non si sarebbe allontanata;
Sapevo, ora, affrontare la luce.
(Lu)
giovedì 27 ottobre 2011
RIFLESSIONI n°5 - Paura
Smettere di essere,
per un attimo;
Smettere di sorridere,
per un secondo;
Smettere di parlare,
per un giorno;
Smettere di respirare,
per un minuto;
Smettere di camminare sulla lama di un rasoio,
per la paura di tagliarsi;
Smettere di rischiare,
per non aver paura di sbagliare;
Smettere di vivere,
per la paura di vivere.
(Lu)
per un attimo;
Smettere di sorridere,
per un secondo;
Smettere di parlare,
per un giorno;
Smettere di respirare,
per un minuto;
Smettere di camminare sulla lama di un rasoio,
per la paura di tagliarsi;
Smettere di rischiare,
per non aver paura di sbagliare;
Smettere di vivere,
per la paura di vivere.
(Lu)
Pillole n°30
Lo stato che chiamiamo realizzazione è semplicemente essere se stessi, non conoscere o diventare qualcosa.
[Ramana Maharshi]
[Ramana Maharshi]
VOGLIA DI LIBERTA'
Dedicata a tutti quelli che, come me, hanno un sogno,
uno di quelli belli, di quelli forti e puliti,
uno di quelli che non verdi l'ora di addormentarti per sentirlo tuo;
uno di quelli che ti lasciano in bocca il sapore buono del pane appena sfornato,
uno di quelli che vorresti tutti facessero, per stare meglio, per sentirsi liberi.
Un sogno di quelli che magari mai si realizzerà, ma di certo uno di quelli che saprai di aver lottato fino alla fine per non farlo fuggire.
(Lu)
uno di quelli belli, di quelli forti e puliti,
uno di quelli che non verdi l'ora di addormentarti per sentirlo tuo;
uno di quelli che ti lasciano in bocca il sapore buono del pane appena sfornato,
uno di quelli che vorresti tutti facessero, per stare meglio, per sentirsi liberi.
Un sogno di quelli che magari mai si realizzerà, ma di certo uno di quelli che saprai di aver lottato fino alla fine per non farlo fuggire.
(Lu)
domenica 23 ottobre 2011
CIAO SIC
E poi c'è il traguardo, un'ultima curva e lì dietro l'arrivo;
Com'è strano vederti sorridere in un'immagine televisiva
e saperti sdraiato su un freddo tavolo d'acciaio.
Dentro quella tuta, sotto a quel casco, il tuo sorriso, la tua incredibile capigliatura,
tu, ragazzo come molti, come tutti noi lo siamo stati, con i tuoi sogni e le tue illusioni,
le tue vittorie e il tuoi domani da costruire ogni giorno.
Disegnavi traiettorie, staccate da brivido, e li, dietro la curva,
la curva della vita
il destino disegnava invece il tuo futuro.
Resterai nel cuore, nei pensieri, non ci abbandonerà il tuo sorriso,
la tua romagnola voglia di vita e di gioco,
mentre tu ora, disegnerai nuove curve nell'olimpo
dei grandi atleti.
Ciao Marco, personaggio troppe volte discusso,
ora in cielo finisci il tuo mondiale, e non smettere mai di sorridere
perchè anche lassù, il tuo sorriso regala emozione.
(Lu)
Com'è strano vederti sorridere in un'immagine televisiva
e saperti sdraiato su un freddo tavolo d'acciaio.
Dentro quella tuta, sotto a quel casco, il tuo sorriso, la tua incredibile capigliatura,
tu, ragazzo come molti, come tutti noi lo siamo stati, con i tuoi sogni e le tue illusioni,
le tue vittorie e il tuoi domani da costruire ogni giorno.
Disegnavi traiettorie, staccate da brivido, e li, dietro la curva,
la curva della vita
il destino disegnava invece il tuo futuro.
Resterai nel cuore, nei pensieri, non ci abbandonerà il tuo sorriso,
la tua romagnola voglia di vita e di gioco,
mentre tu ora, disegnerai nuove curve nell'olimpo
dei grandi atleti.
Ciao Marco, personaggio troppe volte discusso,
ora in cielo finisci il tuo mondiale, e non smettere mai di sorridere
perchè anche lassù, il tuo sorriso regala emozione.
(Lu)
venerdì 21 ottobre 2011
RIFLESSIONI N°4 - il debito
Entra, siediti pure, ti aspettavo
le dissi con la voce tremante;
Senza una parola si mise a sedere di fianco a me,
tirò fuori dalla tasca un vecchio foglio,
stropicciato e consunto, lo poggiò sul tavolo.
La guardai, i miei occhi erano senza colore,
lo so, dissi, non serve che lo mostri;
L'aria era fredda, il vento fuori batteva il muro della casa,
l'acqua sui vetri disegnava lacrime,
lei si alzò, ed io feci altrettanto,
non potei trattenere un tremore,
il mio respiro si fece pesante, guardai ancora una volta intorno,
respirai a fondo, un singhiozzo uscì dal petto,
iniziai a piangere, volevo fuggire,
un'attimo, mi ricomposi, quel giorno
perfino il temporale mi sembrava stupendo,
uscii e lei, dietro me, chise la porta
delicatamente senza un rumore.
Rimase solo il foglio sul tavolo,
il mio contratto, la mia firma, quella data;
Era giunto il momento di pagare il debito,
quello a cui tutti, prima o poi siamo chiamati a rispondere,
senza nessuna deroga, senza nessuna fuga;
e quando busserà alla nostra porta,
saremo impauriti ma pronti a seguirla;
La cosa strana è che non ci ricordiamo mai di aver firmato quel contratto,
ma nel grande archivio della vita,
c'è una piccola casella, con il nostro nome, il nome di ognuno di noi,
e un debito, da saldare.
(Lu)
le dissi con la voce tremante;
Senza una parola si mise a sedere di fianco a me,
tirò fuori dalla tasca un vecchio foglio,
stropicciato e consunto, lo poggiò sul tavolo.
La guardai, i miei occhi erano senza colore,
lo so, dissi, non serve che lo mostri;
L'aria era fredda, il vento fuori batteva il muro della casa,
l'acqua sui vetri disegnava lacrime,
lei si alzò, ed io feci altrettanto,
non potei trattenere un tremore,
il mio respiro si fece pesante, guardai ancora una volta intorno,
respirai a fondo, un singhiozzo uscì dal petto,
iniziai a piangere, volevo fuggire,
un'attimo, mi ricomposi, quel giorno
perfino il temporale mi sembrava stupendo,
uscii e lei, dietro me, chise la porta
delicatamente senza un rumore.
Rimase solo il foglio sul tavolo,
il mio contratto, la mia firma, quella data;
Era giunto il momento di pagare il debito,
quello a cui tutti, prima o poi siamo chiamati a rispondere,
senza nessuna deroga, senza nessuna fuga;
e quando busserà alla nostra porta,
saremo impauriti ma pronti a seguirla;
La cosa strana è che non ci ricordiamo mai di aver firmato quel contratto,
ma nel grande archivio della vita,
c'è una piccola casella, con il nostro nome, il nome di ognuno di noi,
e un debito, da saldare.
(Lu)
lunedì 17 ottobre 2011
LA MIA "ROUTE 66"
Attraverso il buio della notte,
fari accesi illuminano l’asfalto nero;
il vento caldo fra i capelli ed il viso,
la mano salda sul volante,
l’autoradio accesa trasmette musica rock,
mescolatata dalla voce calda e profonda di un DJ;
in compagnia della mia solitudine e dei miei perché,
continuo a guidare, le ruote mordono l’asfalto,
il rombo del motore si disperde nel vuoto della valle,
e dalla radio la voce del dj dice che ormai le tre del mattino sono passate,
non ho sonno, non sento la stanchezza,
guido, penso, volo nel nulla restando seduto al volante;
L’indicatore del carburante mi dice che è giunta l’ora di fermarsi,
da lontano intravedo l’insegna di una stazione di servizio
buona occasione per un caffè.
Mentre l’addetto fa il pieno, al bancone
una ragazza troppo più giovane dell’età che dimostra
sbadigliando mi chiede che cosa prendo,
pago un caffè meno peggio di come mi è stato presentato e il pieno;
Riprendo girando nel quadro la chiave, le luci del cruscotto si accendono
il motore mi riporta alla realtà e la strada mi richiama all’ordine,
alla guida, verso un’alba che mi porterà ad un nuovo domani.
Le prime luci danno il saluto al deserto, il dj si congeda con un ultimo disco
country, le prime luci in cielo le prime della città, sono arrivato,
parcheggio nei pressi di un piccolo motel,
sul sedile di fianco la tua foto e la tua lettera silenziosi compagni di viaggio
li raccolgo, l’ultimo sguardo, e la mia mano, quasi a farmi un favore,
li stropiccia e li butta nel cestino.
Sospiro profondo, apro la porta, nuovo inizio.
(Lu)
fari accesi illuminano l’asfalto nero;
il vento caldo fra i capelli ed il viso,
la mano salda sul volante,
l’autoradio accesa trasmette musica rock,
mescolatata dalla voce calda e profonda di un DJ;
in compagnia della mia solitudine e dei miei perché,
continuo a guidare, le ruote mordono l’asfalto,
il rombo del motore si disperde nel vuoto della valle,
e dalla radio la voce del dj dice che ormai le tre del mattino sono passate,
non ho sonno, non sento la stanchezza,
guido, penso, volo nel nulla restando seduto al volante;
L’indicatore del carburante mi dice che è giunta l’ora di fermarsi,
da lontano intravedo l’insegna di una stazione di servizio
buona occasione per un caffè.
Mentre l’addetto fa il pieno, al bancone
una ragazza troppo più giovane dell’età che dimostra
sbadigliando mi chiede che cosa prendo,
pago un caffè meno peggio di come mi è stato presentato e il pieno;
Riprendo girando nel quadro la chiave, le luci del cruscotto si accendono
il motore mi riporta alla realtà e la strada mi richiama all’ordine,
alla guida, verso un’alba che mi porterà ad un nuovo domani.
Le prime luci danno il saluto al deserto, il dj si congeda con un ultimo disco
country, le prime luci in cielo le prime della città, sono arrivato,
parcheggio nei pressi di un piccolo motel,
sul sedile di fianco la tua foto e la tua lettera silenziosi compagni di viaggio
li raccolgo, l’ultimo sguardo, e la mia mano, quasi a farmi un favore,
li stropiccia e li butta nel cestino.
Sospiro profondo, apro la porta, nuovo inizio.
(Lu)
Pillole n°29
L'amore uccide ciò che siamo stati
perché si possa diventare ciò che non eravamo.
[Sant'Agostino]
perché si possa diventare ciò che non eravamo.
[Sant'Agostino]
SEGNI DEL TEMPO
Nuvole dall'orizzonte
minacciose di pioggia si avvicinano;
Il vento spazza sulla via le foglie
ingiallite dall'autunno,
nei boschi, macchie di colore si accendono
come a formare tele dipinte da occhio d'artista.
Nuova stagione, vecchia di millenni,
ciclo di un tempo che segna il passaggio,
instancabile pendolo nell'orologio perfetto del creato,
e noi ad attendere un'altro passaggio,
davanti ad un fuoco, stretti in uno scialle di lana;
Passerà come sempre e come sempre ci sarà chi andrà
e chi deciderà di arrivare, ciclo di un tempo
che segna il passaggio;
E noi, osservatori impotenti, altro non possiamo fare
che attendere il cambio,
sperare in una nuova primavera, nei colori di un fiore,
nel tepore dell'aria,
nel pianto di un bambino.
(Lu)
minacciose di pioggia si avvicinano;
Il vento spazza sulla via le foglie
ingiallite dall'autunno,
nei boschi, macchie di colore si accendono
come a formare tele dipinte da occhio d'artista.
Nuova stagione, vecchia di millenni,
ciclo di un tempo che segna il passaggio,
instancabile pendolo nell'orologio perfetto del creato,
e noi ad attendere un'altro passaggio,
davanti ad un fuoco, stretti in uno scialle di lana;
Passerà come sempre e come sempre ci sarà chi andrà
e chi deciderà di arrivare, ciclo di un tempo
che segna il passaggio;
E noi, osservatori impotenti, altro non possiamo fare
che attendere il cambio,
sperare in una nuova primavera, nei colori di un fiore,
nel tepore dell'aria,
nel pianto di un bambino.
(Lu)
martedì 11 ottobre 2011
E QUANDO TI REGALANO UN'EMOZIONE?
Capita, ed è bello
quando ti aspetti qualcosa e poi,
quel qualcosa succede e dentro di te
senti che è più di quello che ti saresti aspettato;
Quando in pochi centimetri, leggi pensieri di secoli,
quando il percorso è un pezzo di storia,
quando le dita toccano pagine che sembrano senza tempo;
Capita si, ed è bello,
osservare dagli occhi di chi lo vive cos'è un libro,
sentire nelle sue parole la familiarità
con quelle pagine mute al cuore di chi non le ha sfogliate.
Capita, ed è bello sentirsi parte di un mondo che per un'attimo
è un mondo diverso, di mille voci in un solo silenzio fatto,
intreccio di pensieri, di stati d'animo,
di etnie e di voglia di raccontare;
Capita ed è bello quando ti regalano una bella emozione,
e tu che fai? Sorridi e dici solamente grazie.
(Lu)
quando ti aspetti qualcosa e poi,
quel qualcosa succede e dentro di te
senti che è più di quello che ti saresti aspettato;
Quando in pochi centimetri, leggi pensieri di secoli,
quando il percorso è un pezzo di storia,
quando le dita toccano pagine che sembrano senza tempo;
Capita si, ed è bello,
osservare dagli occhi di chi lo vive cos'è un libro,
sentire nelle sue parole la familiarità
con quelle pagine mute al cuore di chi non le ha sfogliate.
Capita, ed è bello sentirsi parte di un mondo che per un'attimo
è un mondo diverso, di mille voci in un solo silenzio fatto,
intreccio di pensieri, di stati d'animo,
di etnie e di voglia di raccontare;
Capita ed è bello quando ti regalano una bella emozione,
e tu che fai? Sorridi e dici solamente grazie.
(Lu)
domenica 9 ottobre 2011
VORREI CHIEDERVI UN FAVORE ....
Ciao a tutti,
so che sono una persona fortunata perchè ho un blog che è visitato e che in molti apprezzate ciò che scrivo ma,
questa volta non è una poesia, neppure una riflessione o una pillola ....
è una semplice richiesta;
Vi chiedo per favore di leggere le parole di un'amica affetta da una malattia neuromuscolare (come tanti altri giovani e meno giovani, purtroppo) che si è trovata a riflettere su un argomento importante:
L'ASSISTENZA AD UN PAZIENTE IN OSPEDALE
al che, noi di RuotaAbile ci siamo mossi per cercare di dare questo servizio a chi, non ha possibilità di avere questa assistenza di vitale importanza.
Ecco qui la mia richiesta, leggete il post di Daniela e se di favori volete farmene due, andate anche a visitare il sito di RuotaAbile,
e se, per ultimo un favore lo volete fare ad una persona affetta da una malattia neuromuscolare ..... bè allora .... non sarò solo io a dirvi grazie ma saremo in tanti.
DAL POST DI DANIELA SU FACEBOOK:
"sono stata al Nigrisoli x il pit stop di routine. mia madre mi ha aiutato giorno e notte e mi è sembrata una cosa normale e se vogliamo anche scontata... ma purtroppo nn è così... ci sono ragazzi che nn posso contare su un'assistenza e quindi costretti a rinunciare al ricovero (di vitale importanza xkè a rischio di crisi respiratorie). Questo ci ha fatto riflettere e a...bbiamo pensato che con RUOTAABILE possiamo aiutare ragazzi e genitori troppo anziani offrendo un servizio di assistenza. NON ASPETTIAMO NATALE X FARE BENEFICIENZA, ABBIAMO BISOGNO DI TUTTI VOI X POTER GARANTIRE ORE DI ASSISTENZA IN OSPEDALE. ANCHE CON UN SOLO EURO SI PUO' FARE MOLTO SE SI è IN TANTI! ANDATE SU WWW.RUOTAABILE.ORG E SCOPRITE COME DONARE OLTRE AL NUOVO SERVIZIO DI CONSULENZA TELEFONICA X TUTTI!!!"
Luca REMBADO responsabile per la Regione Liguria Ass.ne RUOTAABILE onlus
Ass.ne RUOTAABILE onlus
so che sono una persona fortunata perchè ho un blog che è visitato e che in molti apprezzate ciò che scrivo ma,
questa volta non è una poesia, neppure una riflessione o una pillola ....
è una semplice richiesta;
Vi chiedo per favore di leggere le parole di un'amica affetta da una malattia neuromuscolare (come tanti altri giovani e meno giovani, purtroppo) che si è trovata a riflettere su un argomento importante:
L'ASSISTENZA AD UN PAZIENTE IN OSPEDALE
al che, noi di RuotaAbile ci siamo mossi per cercare di dare questo servizio a chi, non ha possibilità di avere questa assistenza di vitale importanza.
Ecco qui la mia richiesta, leggete il post di Daniela e se di favori volete farmene due, andate anche a visitare il sito di RuotaAbile,
e se, per ultimo un favore lo volete fare ad una persona affetta da una malattia neuromuscolare ..... bè allora .... non sarò solo io a dirvi grazie ma saremo in tanti.
DAL POST DI DANIELA SU FACEBOOK:
"sono stata al Nigrisoli x il pit stop di routine. mia madre mi ha aiutato giorno e notte e mi è sembrata una cosa normale e se vogliamo anche scontata... ma purtroppo nn è così... ci sono ragazzi che nn posso contare su un'assistenza e quindi costretti a rinunciare al ricovero (di vitale importanza xkè a rischio di crisi respiratorie). Questo ci ha fatto riflettere e a...bbiamo pensato che con RUOTAABILE possiamo aiutare ragazzi e genitori troppo anziani offrendo un servizio di assistenza. NON ASPETTIAMO NATALE X FARE BENEFICIENZA, ABBIAMO BISOGNO DI TUTTI VOI X POTER GARANTIRE ORE DI ASSISTENZA IN OSPEDALE. ANCHE CON UN SOLO EURO SI PUO' FARE MOLTO SE SI è IN TANTI! ANDATE SU WWW.RUOTAABILE.ORG E SCOPRITE COME DONARE OLTRE AL NUOVO SERVIZIO DI CONSULENZA TELEFONICA X TUTTI!!!"
Luca REMBADO responsabile per la Regione Liguria Ass.ne RUOTAABILE onlus
Ass.ne RUOTAABILE onlus
giovedì 6 ottobre 2011
E POI (storia di una semplice voglia di vita)
E poi vederti,
seduta su quella roccia,
le gambe stanche rannicchiate a cercar riposo,
le braccia stringono il petto,
senti il freddo della notte, della delusione;
Le lacrime fra le tue guance scorrono fino a toccare le labbra,
il tuo viso diafano non riesce a mascherare il dolore,
eppure sei li, sei fuggita da quell'orrore,
sei fuggita da quella vita fatta di schiaffi
e di false promesse,
sei evasa dal carcere delle tue abitudini,
da quella siringa;
Ed ora, ti senti persa in un mondo diverso, fatto di colori brillanti,
che ancora non riesci a capire.
Seduta su quella roccia, al freddo,
ti senti senza un domani, proprio come dall'altra parte,
solo che la, c'era la falsa promessa di una vita di gioia;
E' forte vero la tentazione di tornare indietro,
in fondo, quell'ago ti regalava il nulla,
quel morbido letto fatto di vuoto dove perdersi nel labirinto deller illusioni;
Quando ti vidi, provai paura,
poi, capii che la tua superava la mia di molto.
Mi tolsi la giacca e copri le tue spalle
ti aiutai ad alzarti e ci incamminammo verso il sole,
fuori da questo fitto e intricato bosco di rovi,
e quando ti feci sedere sull'erba il tuo viso
cambiò, la tua pelle riprese il colore,
i tuoi occhi tornarono ad osservare,
il tuo tremore si placò, e ti vidi sorridere;
Ci abbracciammo a lungo, e restammo ad osservare il sole fino al tramonto,
poi ricordo le tue parole:"questo è il mio ultimo tramonto, prima della mia nuova alba,
ogni tramonto da domani in poi sarà nuovo",
ci alzammo e quel buio, ci scoprì complici,
i nostri passi legati da un solo rumore nel terreno,
ti portai a casa e la mattina dopo ti vidi serena,
un sorriso, senza parlare,
andasti alla fermata dell'autobus,
iniziava la tua nuova vita, il tuo nuovo viaggio.
Ed io, con la mia tazza di caffè in mano,
ti guardai partire e sorrisi.
(Lu)
seduta su quella roccia,
le gambe stanche rannicchiate a cercar riposo,
le braccia stringono il petto,
senti il freddo della notte, della delusione;
Le lacrime fra le tue guance scorrono fino a toccare le labbra,
il tuo viso diafano non riesce a mascherare il dolore,
eppure sei li, sei fuggita da quell'orrore,
sei fuggita da quella vita fatta di schiaffi
e di false promesse,
sei evasa dal carcere delle tue abitudini,
da quella siringa;
Ed ora, ti senti persa in un mondo diverso, fatto di colori brillanti,
che ancora non riesci a capire.
Seduta su quella roccia, al freddo,
ti senti senza un domani, proprio come dall'altra parte,
solo che la, c'era la falsa promessa di una vita di gioia;
E' forte vero la tentazione di tornare indietro,
in fondo, quell'ago ti regalava il nulla,
quel morbido letto fatto di vuoto dove perdersi nel labirinto deller illusioni;
Quando ti vidi, provai paura,
poi, capii che la tua superava la mia di molto.
Mi tolsi la giacca e copri le tue spalle
ti aiutai ad alzarti e ci incamminammo verso il sole,
fuori da questo fitto e intricato bosco di rovi,
e quando ti feci sedere sull'erba il tuo viso
cambiò, la tua pelle riprese il colore,
i tuoi occhi tornarono ad osservare,
il tuo tremore si placò, e ti vidi sorridere;
Ci abbracciammo a lungo, e restammo ad osservare il sole fino al tramonto,
poi ricordo le tue parole:"questo è il mio ultimo tramonto, prima della mia nuova alba,
ogni tramonto da domani in poi sarà nuovo",
ci alzammo e quel buio, ci scoprì complici,
i nostri passi legati da un solo rumore nel terreno,
ti portai a casa e la mattina dopo ti vidi serena,
un sorriso, senza parlare,
andasti alla fermata dell'autobus,
iniziava la tua nuova vita, il tuo nuovo viaggio.
Ed io, con la mia tazza di caffè in mano,
ti guardai partire e sorrisi.
(Lu)
lunedì 3 ottobre 2011
Pillole n°27
E chi, nel numero 27 poteva non mancare? su quella Ferrari ci hai fatto sognare e .... su questa frase mi hai fatto pensare molto; Fa riflettere e se ci si pensa bene, in fondo la vita "è" una gara no?
Ho rivisto quell'incidente e penso di aver imparato qualcosa anche da quello.
C'è sempre qualcosa da imparare.
(G.Villeneuve)
Ho rivisto quell'incidente e penso di aver imparato qualcosa anche da quello.
C'è sempre qualcosa da imparare.
(G.Villeneuve)
RIFLESSIONI n°3 - l'eremo
Poter vedere il mondo,
guardare il cielo,
sentire lontano il rumore del fiume,
poter dedicare al silenzio attimi importanti,
guardarsi finalmente dentro,
capire e capirsi,
cercare nel sorriso il conforto
di una domanda senza risposta,
capire il giro che fa, ogni mattina, la sorte;
Chiedere risposte al sole,
chiedere asilo alla luna,
nutrirsi di sapere e di voglia di fare,
spurgare dalla menzogna e dall'invidia,
esiliare l'ira in luoghi perduti,
rendere l'Amore al mondo,
essere grati del nuovo mattino,
non smettere mai di cercare le verità,
non smettere mai di porsi domande,
vedersi correre nel volo di un'airone,
nel lento movimento del bruco.
Capire di poter lottare senza bisogno di armi,
e lasciarsi cadere nel mare delle lacrime, per un'attimo di sconforto;
Sentirsi diversi eppure parte di questa terra,
come foglie d'autunno cadute,
che paiono inutili ma regalano colori e vita
nella loro morte;
Vedere ogni giorno un sorriso, un cerbiatto,
una farfalla sul mio bastone;
Regalare attimi di serenità, di gioco a chi ne ha bisogno;
Cercarsi ogni volta nell'alba e ritrovarsi poi nel tramonto,
tutto questo vorrei poter avere,
e dall'uscio del mio eremo,
seduto fra l'erba del bosco,
poter meditare sul domani,
perchè sia ancor migliore di oggi,
perchè sia nuovo calore sulla vita e sull'uomo.
(Lu)
guardare il cielo,
sentire lontano il rumore del fiume,
poter dedicare al silenzio attimi importanti,
guardarsi finalmente dentro,
capire e capirsi,
cercare nel sorriso il conforto
di una domanda senza risposta,
capire il giro che fa, ogni mattina, la sorte;
Chiedere risposte al sole,
chiedere asilo alla luna,
nutrirsi di sapere e di voglia di fare,
spurgare dalla menzogna e dall'invidia,
esiliare l'ira in luoghi perduti,
rendere l'Amore al mondo,
essere grati del nuovo mattino,
non smettere mai di cercare le verità,
non smettere mai di porsi domande,
vedersi correre nel volo di un'airone,
nel lento movimento del bruco.
Capire di poter lottare senza bisogno di armi,
e lasciarsi cadere nel mare delle lacrime, per un'attimo di sconforto;
Sentirsi diversi eppure parte di questa terra,
come foglie d'autunno cadute,
che paiono inutili ma regalano colori e vita
nella loro morte;
Vedere ogni giorno un sorriso, un cerbiatto,
una farfalla sul mio bastone;
Regalare attimi di serenità, di gioco a chi ne ha bisogno;
Cercarsi ogni volta nell'alba e ritrovarsi poi nel tramonto,
tutto questo vorrei poter avere,
e dall'uscio del mio eremo,
seduto fra l'erba del bosco,
poter meditare sul domani,
perchè sia ancor migliore di oggi,
perchè sia nuovo calore sulla vita e sull'uomo.
(Lu)
DUE LETTERE SENZA DESTINAZIONE
Io e te, anime vaganti
nell'immenso universo, due lettere senza destinazione
scritte e poi riposte in un cassetto,
insieme a speranze e rimpianti.
Due lettere ripiegate con cura e messe in una busta colorata,
parole scritte con il cuore, con il pensiero,
con la forza del perdono e della rabbia,
pezzi di vita misti a sentimenti, affidati da una penna alla carta;
Imbucate dopo mille rinunce alla volta di un destino fatto di vuoto,
come lo spazio su cui scrivere il destinatario.
Due destini così così diversi eppure così simili,
io e te, chissà se mai ci siamo scontrati, per caso o per volontà,
magari senza sentirci sentiamo i nostri cuori battere,
magari senza vederci, camminiamo la stessa via,
magari senza toccarci, siamo già l'uno parte dell'altra,
proprio come due lettere senza destinatario,
destinate chissà forse un giorno a leggere l'uno le nostre pagine all'altro,
o forse mai, cercandoci per l'eternità,
io e te destino chiuso in una busta colorata senza nome,
prigionieri di un domani sconosciuto,
guerrieri dell'oggi,
poeti di ieri.
(Lu)
nell'immenso universo, due lettere senza destinazione
scritte e poi riposte in un cassetto,
insieme a speranze e rimpianti.
Due lettere ripiegate con cura e messe in una busta colorata,
parole scritte con il cuore, con il pensiero,
con la forza del perdono e della rabbia,
pezzi di vita misti a sentimenti, affidati da una penna alla carta;
Imbucate dopo mille rinunce alla volta di un destino fatto di vuoto,
come lo spazio su cui scrivere il destinatario.
Due destini così così diversi eppure così simili,
io e te, chissà se mai ci siamo scontrati, per caso o per volontà,
magari senza sentirci sentiamo i nostri cuori battere,
magari senza vederci, camminiamo la stessa via,
magari senza toccarci, siamo già l'uno parte dell'altra,
proprio come due lettere senza destinatario,
destinate chissà forse un giorno a leggere l'uno le nostre pagine all'altro,
o forse mai, cercandoci per l'eternità,
io e te destino chiuso in una busta colorata senza nome,
prigionieri di un domani sconosciuto,
guerrieri dell'oggi,
poeti di ieri.
(Lu)
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