Ed è così triste vederti partire,
il dolore è talmente forte che quasi il cuore esplode,
il respiro, non ho più aria nei polmoni,
il pianto si ferma perchè neppure le lacrime hanno voglia di uscire;
Ogni tuo passo, una pugnalata al mio petto,
ogni tuo sguardo cieco era ormai segno di sconfitta,
che mai ho fatto per meritare questo supplizio,
tendo la mano e lo spazio che ci separa
sembra diventare così piccolo,
eppure non riesco a toccarti,
urlo il tuo nome, ma neppure io lo sento,
il mondo è nero, palla informe di bitume,
vorrei scappare e risvegliarmi in un letto sudato,
preda di un'incubo,
vorrei poterti dipingere ora, per fermare il tempo,
correrti dietro, fermarti, tenere la tua mano,
implorare il tuo Amore, quello che troppe volte ho deriso,
ho tradito, ho soffocato nel tuo petto,
in fredde notti d'Amore in agosto;
Come sembra fatto di luce il mio sbaglio,
quello che stava nascosto nell'ombra a darmi consigli,
quello che io ho ascoltato schiaffeggiando il cuore,
rinchiudendo nel buio sottoscala della mia testa i sentimenti,
ed ora è lì, danza, quasi a schernirmi,
intorno alla brace rimasta del nostro fuoco d'Amore,
e ormai la sera ti ha nascosto, portata via,
il rumore di quell'auto, inconfondibile ora,
eppure così normale fino a ieri,
il tuo ultimo mozzicone di sigaretta nel posacenere,
sul tavolo in cucina;
Lo raccolgo, lo porto vicino alle labbra,
mescolato al tabacco il tuo profumo, così bello, ora,
così stranamente normale, fino a ieri,
lo bacio, aspirando l'ultimo boccone di fumo,
ti bacio, assaporando l'ultimo atto di una rappresentazione
messa alla berlina da un critico nascosto nell'ombra,
dal quale ho accettato consiglio,
stupido attore fallito del grande palcoscenico della vita.
(Lu)
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