venerdì 25 maggio 2012

TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI n°11

Ti ho osservato mentre dormivi per così tanto tempo 
Sapendo che non posso più trasformare la pioggia in sole 
Ti ho dato tutto ciò che ho 
Ed ora sto qui, troppo spaventata per stringerti la mano 

Ho paura che tu possa svegliarti e vedere 
il mostro che doveva andare via 

Perchè il riparo lo vedi come se fosse una tempesta 
Trattieni il vento per tenerti al caldo 
Sei tutto per me 
E' per questo che devo andare 
perciò dormi bene, angelo mio
(sleep well my angel - we are the fallen)




A TE (parole scritte sulla sabbia, per un eterno Amore)


Portami, dove i miei occhi vedano oltre l'invisibile velo dell'età di un corpo di donna, della mia Donna,
dove io possa sentire anche il rumore di un fiocco di neve che si posa su una piuma, oltre alla melodia delle labbra che si posano sulle mie,
dove io possa parlare al vento e vedere le mie parole posarsi nel sogno della donna che Amo,
dove io possa, insieme a te costruire il domani, partendo da oggi, guardando gli errori di ieri per non commetterli più
Portami là,  a cavallo dell'orizzonte del ricordo,
perchè io ti veda bella come quel giorno, il primo giorno,
fra l'alba dell'Amore ed il tramonto della rabbia;
Portami da lei ti prego, altro tempo non ho da buttare,
fammi pedina insieme a lei,
per giocare al gioco della vita con le regole dettate dalla comprensione,
con i piccoli trucchi della passione e
tirando i dadi del destino,
fai di noi, oltre l'assoluto, gabbiani liberi in cielo,
rendici scrittori di fiaba d'Amore,
poeti di versi di sole,
luce nel mondo, per far comprendere quanto importante sia
stringersi forte la mano
per non cadere, per aiutarsi a riprendere il cammino,
senza lasciarla,
mai.
(Lu)

sabato 19 maggio 2012

IL VOLO DEGLI AMANTI (sogno di un giovane poeta innamorato)


E abbracciati voleremo nell'infinito
perduti fra le ali del falco e l'ombra della luna,
saremo uno di due, uniti finalmente
nel desiderio di libertà,
saremo liberi dalle catene, vincoli di pietra si spezzeranno alla nostra forza,
inarcheremo la nostra schiena fino a vedere il cielo,
l'infinito azzurro, la nostra meta;
Persi nel desiderio, come il sole d'agosto bruceremo alla passione,
come la neve in primavera scioglieremo i nostri corpi fino ad unirci, fonderci in uno solo,
come il fiume ed il mare
foce di una passione che, come mano d'artista,
dipinge il nostro Amore, così unico,
così grande,
e ancora voleremo, ali forti e non avremo paura del vuoto,
siamo aria, nei nostri respiri,
siamo roccia, stretti nel nostro abbraccio,
siamo fuoco, passione furiosa;
E quando stanchi,
cadremo nel sonno sulla nuvola, ancora il sole ci sorprenderà,
anime unite in un corpo,
voglia di carezze fra i capelli,
sapore di miele sulle labbra,
delicato suono del vento nel canneto,
Amore, passione, rabbia,
vita.
(Lu)

martedì 15 maggio 2012

NELL'OMBRA (storia vera di uno stupido attore)


Ed è così triste vederti partire,
il dolore è talmente forte che quasi il cuore esplode,
il respiro, non ho più aria nei polmoni,
il pianto si ferma perchè neppure le lacrime hanno voglia di uscire;
Ogni tuo passo, una pugnalata al mio petto,
ogni tuo sguardo cieco era ormai segno di sconfitta,
che mai ho fatto per meritare questo supplizio,
tendo la mano e lo spazio che ci separa
sembra diventare così piccolo,
eppure non riesco a toccarti,
urlo il tuo nome, ma neppure io lo sento,
il mondo è nero, palla informe di bitume,
vorrei scappare e risvegliarmi in un letto sudato,
preda di un'incubo,
vorrei poterti dipingere ora, per fermare il tempo,
correrti dietro, fermarti, tenere la tua mano,
implorare il tuo Amore, quello che troppe volte ho deriso,
ho tradito, ho soffocato nel tuo petto,
in fredde notti d'Amore in agosto;
Come sembra fatto di luce il mio sbaglio,
quello che stava nascosto nell'ombra a darmi consigli,
quello che io ho ascoltato schiaffeggiando il cuore,
rinchiudendo nel buio sottoscala della mia testa i sentimenti,
ed ora è lì, danza, quasi a schernirmi,
intorno alla brace rimasta del nostro fuoco d'Amore,
e ormai la sera ti ha nascosto, portata via,
il rumore di quell'auto, inconfondibile ora,
eppure così normale fino a ieri,
il tuo ultimo mozzicone di sigaretta nel posacenere,
sul tavolo in cucina;
Lo raccolgo, lo porto vicino alle labbra,
mescolato al tabacco il tuo profumo, così bello, ora,
così stranamente normale, fino a ieri,
lo bacio, aspirando l'ultimo boccone di fumo,
ti bacio, assaporando l'ultimo atto di una rappresentazione
messa alla berlina da un critico nascosto nell'ombra,
dal quale ho accettato consiglio,
stupido attore fallito del grande palcoscenico della vita.
(Lu)



sabato 12 maggio 2012

COLORI (pensieri al volo, nel volo di un vecchio gabbiano)


E poi,
e poi ci sono quei colori nell'universo
che vedi solo chiudendo gli occhi
e lasciandoti trasportare nel volo di un gabbiano
lungo rotte inesplorate,
e senti il vento fra le ali,
e senti il caldo sul tuo corpo,
senti l'emozione del volo,
posi sul ponte di vecchie navi cariche di storia,
pregne di avventure,
e fra le urla dell'equipaggio, la voce del capitano che indica la rotta,
e riprendi a volare, il tramonto ruba lo spazio al sole,
e la notte porta il fresco vento umido di mare;
e il volo prosegue, tutta la notte,
l'isola su cui riposare è a poche miglia ormai,
il porto sarà certo deserto a quest'ora,
solo qualche ubriaco e qualche gatto in cerca degli scarti del pesce.
Il pennone della punta del molo, pronto per l'alzabandiera del mattino, fiamme di torce accese per segnalare la riva,
il faro illumina la notte,
in attesa del giorno, il sonno si fa carico di prendermi fra le sue braccia e mi lascio andare,
e mi accorgo di quanti colori ci siano nel buio,
vedo nascosti fra le rocce i riflessi delle stelle,
dietro il vecchio barile gli abiti sgualciti dell'ubriaco,
le vele ammainate, le corde di canapa,
e li vedo accesi, brillanti,
non vedo il buio nel passaggio di una notte, non vedo nero,
vedo il rosso della passione soffocata dall'inganno,
il giallo della gelosia, accesa da un litigio,
il verde della speranza sotto una montagna di immondizia,
tutti così nascosti eppure,
eppure io li vedo, li voglio far miei, ne voglio assorbire l'essenza
e tornare al sole carico di nuova vita,
perchè il mio volo di notte, non duri in eterno,
perchè dal buio si esce,
come si riaprono le vele dopo una tempesta,
perchè non è mai troppo tardi per ripartire,
perchè di vita, ne abbiamo solo una,
un dono unico, non lo si può barattare con la rabbia,
improvviso un cantastorie dalla piazza intona la sua canzone ....
" no, non perdetelo il tempo ragazzi,
non è tanto poi quanto si crede*"!...
e riprende il mio viaggio.
(Lu)

(*dalla canzone: "domenica e lunedì" di A.Branduardi)


lunedì 7 maggio 2012

FUGA


Taglierò l'ultimo filo che mi lega al burattinaio,
aprirò gli occhi e guarderò il mondo con i miei occhi,
poserò i piedi a terra e sentirò il suolo,
lo sentirò io,
aprirò le braccia, perchè lo vorrò io,
per abbracciare il vento,
respirerò, riempirò i miei polmoni d'aria,
e ne sentirò il sapore,
e correrò, sempre più forte,
fino a volare,
e saranno ali, le mie ali a trasportarmi,
ed infine tornerò a terra,
e sorriderò, prima che il burattinaio torni a prendermi,
prima che leghi di nuovo le mie braccia,
le mie gambe, la testa a quei fili,
ho volato da solo in questo giorno così speciale,
di un tempo qualunque,
ed ho sorriso alla vita.
(Lu)


giovedì 3 maggio 2012

LETTERA AD UN SOGNO (che non ritornerà)


Ti vorrei ancora,
come ti ho sentito la notte scorsa,
il profumo dei tigli,
mischiato all'erba umida di rugiada
il cielo blu, nella sera d'estate,
le stelle, gocce di felicità nel cielo;
Ricordo il rumore del mare da lontano,
dal balcone della casa sul promontorio si sentiva arrivare
quasi fosse rumore di temporale d'agosto,
ed io, seduto a cercare di ricordarti
a sperar di vederti passare, un lampo, un bagliore
un sospiro di vento fra le dita,
il bicchiere posato vicino alla bottiglia
ormai troppe volte svuotato da una gola arida di ricordo e non di sete,
la mente annebbiata ti vedeva in ogni piccolo angolo, ogni anfratto;
Ormai la luna, alta in cielo, rifletteva sulla terrazza raggi
quasi fossero carezze sul mio viso,
il rumore del silenzioso nulla, accompagnato dal vento, dal mare,
la tua voce, ancora una volta,
risuonava come martello sulla roccia,
quel saluto, quella porta chiusa dietro te,
davanti al mio Amore bruciato come sigaretta fumata controvento,
restava solo la cenere sui miei vestiti,
nella mia anima,
e tu, ora, ti vesti dei colori del mondo,
tuffata fra onde di braccia pronte ad accoglierti,
fra baci rubati da bocche cucite di spine,
troppe lune sono passate a farmi visita,
troppe volte il bicchiere è rimasto solo,
mi appoggio stancamente al bracciolo della sedia,
mi sollevo, le gambe tremano, come ogni sera,
ora, il sonno mi prende per mano, mi accompagna verso il letto,
ancora sento il tuo profumo,
lo cancello con una lacrima ed un colpo di tosse,
aspetterò un nuovo sole, per diventare l'ombra di un me stesso ormai morto,
aspetterò il tuo ritorno, invano
come si attende di sognare di nuovo lo stesso sogno.
(Lu)