Seduto fra i mille petali del loto
osservo sotto di me
il mondo frenetico nel suo voler vivere,
milioni di pensieri, milioni di passi
fatti senza ragionare sui perchè,
senza porsi il problema del far male o meno al prossimo,
solo dettati dalla frenesia di un tempo
che corre più veloce, che vogliamo più veloce,
e noi, invece di assaporarne il passo lento e costante,
restiamo imprigionati fra i lacci delle sue scarpe,
incapaci di reagire
ormai, come pesci nella rete,
e ci troviamo in fondo, al capolinea del viaggio,
e ci voltiamo indietro, non resta nulla
se non qualche impronta sulla sabbia
che il vento presto riempirà di nuovo.
Noi, incapaci di godere dell'attimo,
incapaci ormai di essere noi stessi;
Noi, tanti io in un contenitore
indifferenti uno dall'altro,
marionette senza filo di uno spettacolo di seconda serata.
(Lu)
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