lunedì 28 novembre 2011

RIFLESSIONI n°10 - la Natura

Semi di un nuovo giorno
sparsi sul terreno,
coperti appena dalla mano sapiente di una Madre sorridente,
bagnati dalla rugiada,
germogliano rigogliosi,
si levano verso il sole,
cercano il nutrimento fortificandosi,
piccoli arbusti, oggi, alberi imponenti del domani;
Gioia per l'occhio dell'uomo saggio,
vederli crescere, come figli del suo lungo e rispettoso lavoro
forti tronchi che resisteranno al vento gelido del nord,
si faranno scudo i rami delle foglie
per riparare i nidi dalle bufere e dai temporali improvvisi,
saranno rifugio per chi vorrà riposare sotto la loro fresca ombra
durante le calorose giornate estive.
Fronde delicate di immensa robustezza,
doneranno fiori colorati a pagare l'occhio del viandante,
doneranno succulenti frutti a saziarne la fame;
Racconteranno storie di secoli vissuti ai bambini,
insegnando loro il rispetto
per quella Madre, che troppe volte ignoriamo,
per quella Madre a cui troppe volte facciamo male.
semi di oggi piantati nel domani, germoglieranno alberi
saranno riparo, saranno nutrimento,
saranno nuova cammino di vita.
(Lu)

Pillole n°30

Le aspirazioni e i desideri possono portare alla delusione, ma avere un sogno è una gioia troppo grande per non essere provata.

[Karl Bowman]

TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI n°5

Benvenuto dove il tempo si è fermato
Nessuno che parte e nessuno lo farà mai
La luna è piana, non sembra mai cambiare
Solamente un pazzo etichettato
Sogna la stessa cosa ogni notte
Vedo la nostra libertà nella mia immaginazione
Senza porte chiuse a chiave, nè finestre sbarrate
Nè cose che possano far sembrare la mia mente segnata

(welcome home sanitarium- METALLICA)

venerdì 25 novembre 2011

VITTIMA DI UNO SCATTO ( sogno infranto di un'Amore illuso)

Piccola viola calpestata in un campo di fango e pietre,
disperata in una lacrima,
nutrita dall'amore;
I tuoi petali piano piano si sporcano di fango,
mentre sono calpestati senza ritegno.
Eppure, eppure fino a poco fa eri ammirata,
perfino coccolata da quella mano
che ti ha spostato l'erba velenosa dal fianco
che ti ha ammirata e fotografata,
ha vissuto nel tuo profumo ed ha goduto
dei tuoi colori e della tua bellezza;
Ed ora sei lì, a piangere da sola nel fango dell'umiliazione,
chi ti ha tradito è lontano adesso,
a cercare, forse, un nuovo fiore;
Per fargli ancora del male, per tradirlo nuovamente.
E tu, fiore spezzato in un campo di fango e pietre,
quando la rugiada del mattino ti laverà dal fango,
quando il calore del sole sanerà le tue ferite,
tornerai forse a credere ad una mano che sposterà ancora
l'erba velenosa dal tuo fianco.
Ma perchè poi?
Perchè tornare a sperare,
ciò che voleva quella mano era solo viverti, l'istante di uno scatto.
Quello che volevi tu era solo uno scatto, che durasse una vita.
(Lu)

giovedì 24 novembre 2011

SEME DI MORTE

Distese fossili di crisantemi recisi,
fanno da sfondo a righe interminabili di lapidi
sassi taglienti sul sentiero,
erba gialla cresce sui bordi di una strada arida
il sole brucia alto in questo pomeriggio d’estate,
il vento caldo, spinge secchi arbusti ridotti a irregolari sfere
sollevando polvere e sabbia nera;
Poco lontano gli avvoltoi iniziano la loro danza macabra
volando intorno ad una fossa scavata,
la pala ancora piantata sul mucchio di terra
attende il nuovo seme di morte da sotterrare,
la fila di persone, vestite di nero,
segue silenziosa un vecchio carro trainato da cavalli stanchi e lenti;
Donne avvolte in scialli di pizzo, sul volto a coprire il lutto,
pregano, stringendo fra le dita il rosario.
Passo lento, costante,
scandito solo dalla preghiera sommessa di un vecchio parroco di paese,
fino al punto prossimo alla fossa.
Il silenzio scende tutto d’intorno il calore lascia il posto al freddo glaciale
che si crea.
Pianto.
Dolore.
Rabbia.
Due figure filiformi e smunte in viso, scaricano l’ennesimo seme di morte
da piantare a terra.
Un uomo, da dietro una delle infinite lapidi
senza nome scolorite dal sole si solleva
facendo sussultare alcuni dei silenziosi presenti assorti, forse,
in una finta preghiera;
Un saluto,
l’ultima carezza ad un guscio di legno contenente un seme di morte,
un nuovo viaggio finito,
ne inizia uno nuovo,
fra altre invocazioni e preghiere la terra si adagia sulla cassa, coprendola,
un ultimo colpo di pala per fissare una nuova lapide, un nome scritto con il gesso che,
di li a poco scomparirà per un gioco del vento, uno scherzo del sole.
Lentamente come è giunta, la piccola comunità di persone giunte,
si disperde fra la polvere, lasciando il silenzio a far compagnia
alle tavole di legno piantate dritte verso il cielo,
come ad indicare la via;
Gli avvoltoi delusi spiccano il volo gridando il loro disappunto,
ultimi raggi di sole di una giornata qualunque,
illuminano fino a spegnersi una nuova lapide,
in un cimitero qualunque.
(Lu)

mercoledì 23 novembre 2011

RITORNARE (nuovo inizio di una fine)

Portami in alto,
fammi volare fra nidi di grigie sensazioni,
fra piogge e temporali,
fammi sentire il boato di un tuono
e fai ch’io veda il lampo,
freccia di luce che attraversa il cielo,
fammi posare sulla vetta di una montagna,
fai che il freddo morda il mio corpo nudo,
che io possa sentire il dolore di un cuore infranto
stringendo i pugni sporchi di fango,
lacrime amare solcano il viso
scavato da fatica e sofferenza,
gusto di sangue in bocca, misto all’amaro fiele;
Rammarico per occasioni fuggite, spazzate dal vento
come foglie secche in un viale,
mani che ora stringono la testa,
strappando capelli, picchiando pugni.
Rannicchiato ora,
posizione fetale, vorrei tornare indietro,
rinascere, cambiare percorso;
Lacrime;
Pianto disperato;
Agonia;
Freddo.
Fine.
(Lu)

lunedì 21 novembre 2011

TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI n°4

È tempo di seguire le rotaie
Meglio essere sulla strada giusta
Non gridare
Non urlare
Tre strike e loro vincono
Una vergogna, hai ragione
Nessuna possibilità di vedere il combattimento
Sii un uomo, correggi gli errori
Solo ricorda che la vita è una cagna

(Life's a bitch - MOTORHEAD)

sabato 19 novembre 2011

RIFLESSIONI n°9 - Il tiratore

Sei li, fermo,
immobile nessun pensiero,
cerchi il vuoto, quella sfera in cui rifugiare la tua attenzione,
occhi a fissare il vuoto, pronti al loro compito,
la tua mente ripercorre tutto il movimento,
la spalla ferma, il gomito bloccato,
il polso fermo, le dita stringono l'impugnatura
non troppo forte non troppo debolmente,
il dito, sul grilletto, appoggiato con cura,
la concentrazione, la sfera diventa luce, illumina il percorso,
l'occhio ora, fissa un punto,
il braccio chiamato al dovere, solleva il polso dall'appoggio;
Sale verso il cielo, percorso lunghissimo di pochi centimetri,
il ventre si gonfia, mentre i polmoni si riempiono d'aria,
l'attimo, la sosta, poi la ricerca del punto esatto,
il respiro si fa immobile, parte il comando,
mentre attraversa il braccio, verifica che tutto sia giusto, tutto sia armonia,
arriva al dito, dolcemente si toglie il primo tempo, la prima fase dell'esecuzione,
si blocca sulla soglia del tiro,
sempre dolcemente varca quella porta, il comando è dato, non si torna indietro,
una frazione di secondo e l'aria spinge il pallino verso il bersaglio,
pochi istanti ancora immobili, per vedere l'esito del gesto sul nostro braccio,
l'occhio ci fa da giudice,
l'aria rimasta nei polmoni si svuota ed il braccio scende, dolcemente fino all'appoggio;
Ancora un poco di riposo per questo gesto ripetuto,
poi, l'abbandono per ricaricare un nuovo pallino, un nuovo e ripetitivo gesto,
con la consapevolezza di una disciplina
che riporta in noi stessi il nostro io;
L'attimo di nulla, la sfera di buio che diventa luce,
il gesto, l'orgoglio di praticare questa disciplina;
Io, un tiratore.
(Lu)

giovedì 17 novembre 2011

ATTO FINALE

Camminando fra gusci vuoti di esistenze fluttuanti,
trovo fra i sassi rimorsi e delusioni,
inermi granelli di polvere,
spazzati dal freddo vento del nord;
Non ho pensieri, non sento le mie mani,
il freddo dell'anima morde strappando brandelli di tempo,
sento il calore del sangue dalle ferite,
mi riscalda anche se solo per un poco,
palpebre pesanti, spilli trapassano la mia bocca,
urla di dolore silenziose e soffocate
da parole pesanti al cuore,
mortali all'amore.
Fuggi da questo incubo,
cerca pace fra le onde tumultuose di un mare nero come pece,
la luna osserva,
ride,
impreca contro di me,
pesante mi lascio trasportare sul fondo,
vedo il riflesso di una luce,
illusorio bagliore di speranza,
lama che trapassa il mio cuore,
silenzio.
(Lu)

martedì 15 novembre 2011

ESTEMPORANEO - n°1

Delirio di un pensiero,
attimo di luce,
oblio profondo,
cado nel dubbio di un domani inesistente,
mi rialzo nel presente e lo sento pulsare,
attendo in riva al mare,
sussurri del vento,
pace,
paura,
stringo la sabbia,
piango,
voglio nascondermi,
pioggia di pensieri,
impronte sulla sabbia bagnata,
scomparse fra le onde.
(Lu)

sabato 12 novembre 2011

SEDUTO FRA I PETALI DEL FIORE DI LOTO

Seduto fra i mille petali del loto
osservo sotto di me
il mondo frenetico nel suo voler vivere,
milioni di pensieri, milioni di passi
fatti senza ragionare sui perchè,
senza porsi il problema del far male o meno al prossimo,
solo dettati dalla frenesia di un tempo
che corre più veloce, che vogliamo più veloce,
e noi, invece di assaporarne il passo lento e costante,
restiamo imprigionati fra i lacci delle sue scarpe,
incapaci di reagire
ormai, come pesci nella rete,
e ci troviamo in fondo, al capolinea del viaggio,
e ci voltiamo indietro, non resta nulla
se non qualche impronta sulla sabbia
che il vento presto riempirà di nuovo.
Noi, incapaci di godere dell'attimo,
incapaci ormai di essere noi stessi;
Noi, tanti io in un contenitore
indifferenti uno dall'altro,
marionette senza filo di uno spettacolo di seconda serata.
(Lu)

giovedì 10 novembre 2011

Pillole n°32

Ciò di cui non possiamo più impietosirci non conta e non esiste più. Si capisce perché il nostro passato cessi così presto di appartenerci per prendere forma di storia: di qualcosa che non riguarda più nessuno.
(Emil Cioran)

TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI n°3

Vieni con me
apri il tuo orizzonte
senza frontiere
uniremo il mondo.
Vieni con me e sogna.
Vieni con me,
la nostra forza vincerà
grazie anche a te.

(Tributo - YANNI feat.NATHAN PACHECO)

DOVE PASSA L'INFINITO

Dove passa l'infinito,
eterno spazio delicato in bilico fra l'oggi
ed il nostro desiderio;
Sosta per l'anima in cerca di risposte
passo di montagna per i nostri dubbi più profondi
orizzonte perduto allo sguardo del bimbo che scruta il suo futuro;
Là, dove l'infinito interseca la luna,
dove il sogno diventa nube
dove la parola si fa suono d'arpa,
là è il passaggio, e noi,
frenetici ricercatori del benessere
a volte non lo vediamo, persi nel nostro sguardo
bramoso di benessere.
E' là, dove passa l'infinito che un giorno
ci troveremo seduti a contare le stelle,
persi in un secondo di infinita armonia,
in pace, con il nostro cuore, con la nostra anima,
con l'universo intero.
(Lu)

lunedì 7 novembre 2011

Pillole n° 31

È in tuo potere fare dei tuoi giorni mortali un tappeto di fiori, invece di un sentiero di spine.

- Satya Narayana Raju (Sai Baba) -

TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI - n°2

Quando sei entrata nella mia vita
Ho perso il respiro
Ed il mondo ha smesso di girare
Per il tuo amore
Quando sei entrata nella mia vita
Ho perso il respiro
Perchè il tuo amore ha trovato la strada
Del mio cuore
Nel mio cuore

(When you came into my life - SCORPIONS)


RIFLESSIONI n°8 - Allo specchio (Io cerco me stesso in un riflesso)

Ogni tanto 
mi guardo davanti ad uno specchio rotto,
per vedermi riflesso in mille piccoli pezzi,
ogni pezzo una sfumatura del mio io interiore,
e mi cerco in ognuno di essi
voglio capirmi, voglio scoprire chi e cosa sono;
Ogni tanto
mi vedo sorridere e tutti i mille pezzi sorridono con me,
ogni tanto
mi vedo triste, e tutti i mille pezzi,
insieme a me, perdono il sorriso.
Ogni tanto
vorrei che uno solo di quei pezzi fosse diverso,
per scoprire chi è, chi sono;
Ma non c'è nessuno in me, oltre a me stesso,
un unici pezzo di mille frammenti diversi composto,
unica immagine in uno specchio rotto,
cerco il mio io e capisco di essere così,
ogni piccolo pezzo di me vive in me e con me
ogni piccolo pezzo è felice se io sono felice,
è triste se io sono triste,
io, uno di mille, in mille per uno solo;
Ogni sfumatura una pennellata di colore,
io, come un dipinto,
di mille colori composto, in un'immagine unica.
Io.
(Lu)


venerdì 4 novembre 2011

04/11/2011

Ancora dolore,
un'altro giorno di buio, l'ennesimo,
lacrime fra gli argini di un fiume che non hanno retto,
mani che cercano salvezza verso il cielo,
mani piene di fango e ipocrisia.
Ancora dolore,
per le anime che
in questa giornata non torneranno più a casa,
per le persone che
in questa giornata non hanno più una casa,
per chi scava per trovare un suo ricordo,
per chi non ha più neppure la forza di pensare a domani.
Ancora dolore,
fino a quando, per quanto ancora
staremo a far tutto nel non far nulla di concreto,
a costruire castelli di carte sulla riva del mare,
a credere di ingannare gli altri nell'ingannare noi stessi.
Ancora dolore,
quello di chi, domattina inizierà dal principio,
quello di chi, domattina non sarà più con noi,
chi sperava nel futuro
chi iniziava il suo futuro.
Forse ora è il tempo di un nuovo giorno,
un giorno di tutti e non di pochi,
forse ora, è venuto quel momento,
di stringerci forte in un'unico cuore
di rispettare le leggi dell'universo
e non di crederci padroni dell'universo,
ciò che ci viene tolto con l'ingiustizia
lottiamo per riaverlo ...
Solo noi?
(Lu)


TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI - n°1

Se tu mi aprissi la tua mente
Non ti affideresti ai tuoi occhi per vedere
Le mura che hai costruito dentro di te
Crolleranno ed un nuovo mondo avrà inizio
Vivrai due volte in una sola e imparerai molte cose
Sei al riparo dal dolore nel mondo dei sogni
Un’anima che sarà libera di volare
Un viaggio andata e ritorno nella tua testa
Controllerai le tue illusioni, riesci a comprenderlo?
Il tuo sogno è vivo e tu ne sei la guida

(Silent Lucidity - QUEENSRYCHE)


giovedì 3 novembre 2011

RIFLESSIONI n°7 - strane scoperte

Entrando all'improvviso in una stanza dei miei pensieri,
ho scoperto la Vita che parlava di me con l'Amore ed il Destino ....
E sorridevano.
(Lu)

SORSI DI VITA

Vorrei bere lunghi sorsi di vita, ma mi rendo conto che non è tempo; meglio tornare a sorseggiarla poco alla volta per sentirne il sapore, per gustarne il profumo e l'intenso aroma
(Lu)