Distaccati attimi
sovrastano regni di cartone,
nel buio di un giorno senza sole
troviamo dentro scatole di metallo
terrore e paura,
impauriti cerchiamo rifugio in noi,
fra pensieri stesi ad asciugare
come panni ad un balcone
il vento li sbatte,
alcuni, pesanti, si staccano
cadono nel vuoto, si sbriciolano come bicchieri di cristallo,
generando altri mille pezzi,
mille nuovi dubbi
fra la polvere della strada di domani,
e si attaccano ai sandali del viandante
del cercatore di verità, del semplice pellegrino,
ed io, spettatore inerme del mio inconscio,
osservo terrorizzato impotente impaurito,
e stringendo il nulla nelle mani,
piango il dolore di un mattino di nubi e freddo vento dall'est,
e chiudo gli occhi al presente,
per non fuggire più.
(Lu)
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