Strazianti versi in una notte lontana
una voce rotta dal pianto, dalla sofferenza
il vento, fra i rami intona canti ora cupi ora addirittura spettrali
mentre lontano il lupo ulula il suo orgoglio alla notte
e mentre il gufo mi osserva,
i miei passi scricchiolano sulle foglie secche e
brividi lungo la schiena ricordano il freddo dell’autunno;
Siedo sul la riva del lago, sotto il vecchio salice l’acqua ha il colore della notte,
specchio di un nulla in cui la luna si specchia,
le canne si muovono, danza sinuosa e macabra di leggere foglie al vento;
Ho paura.
Dal mio flauto note nel nulla, inghiottite dal buio
rompono la notte;
Da lontano una luce,
il mattino mi sente,
arriva.
(Lu)
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