A volte,
crediamo di doverci togliere un sassolino dalla scarpa,
ma non ci accorgiamo che invece,
è proprio la scarpa a farci male.
(Lu)
mercoledì 29 febbraio 2012
mercoledì 22 febbraio 2012
RIFLESSIONI n°13 - Il sogno di un poeta
E inciampo nel foglio,
fra rime scomposte,
come in un sentiero di bosco a mezzanotte,
e provo a trovar la via vicino al fiume d'inchiostro,
e macchie e macchie ancora a cancellare pensieri;
Come a scavar una buca e poi coprirla con la stessa terra,
e non trovo la via,
non trovo la stella ad indicare il mio nord,
solo freddo, nelle dita, nel pensiero,
in fondo a questo cuore,
non trovo pace, come vortice di foglie nel vento gelido d'autunno;
Calpesto l'anima, ne sento il lamento,
dove sei, o Dio del cielo,
aiuta quest'uomo, questo misero brandello di carne e vita,
nutrilo di saggezza e di ispirazione,
cado, ancora una volta,
dolore alle mani, ferite nascoste, sangue sul palmo,
mischiato all'inchiostro,
ed ancor la penna verga il foglio,
e ancor cicatrici salgono in gola,
ed io, piccolo uomo, disperato nel pianto
cerco la via, cerco la pace;
Scorgo da lontano una luce, fioca, quasi evanescente,
la seguo, inciampo ancora ma mi sorreggo alla penna,
arrivo alla porta del domani, sei tu,
sei tu che sei tornata, e mi sveglio;
Ora il mattino può prendere possesso del nuovo giorno.
(Lu)
fra rime scomposte,
come in un sentiero di bosco a mezzanotte,
e provo a trovar la via vicino al fiume d'inchiostro,
e macchie e macchie ancora a cancellare pensieri;
Come a scavar una buca e poi coprirla con la stessa terra,
e non trovo la via,
non trovo la stella ad indicare il mio nord,
solo freddo, nelle dita, nel pensiero,
in fondo a questo cuore,
non trovo pace, come vortice di foglie nel vento gelido d'autunno;
Calpesto l'anima, ne sento il lamento,
dove sei, o Dio del cielo,
aiuta quest'uomo, questo misero brandello di carne e vita,
nutrilo di saggezza e di ispirazione,
cado, ancora una volta,
dolore alle mani, ferite nascoste, sangue sul palmo,
mischiato all'inchiostro,
ed ancor la penna verga il foglio,
e ancor cicatrici salgono in gola,
ed io, piccolo uomo, disperato nel pianto
cerco la via, cerco la pace;
Scorgo da lontano una luce, fioca, quasi evanescente,
la seguo, inciampo ancora ma mi sorreggo alla penna,
arrivo alla porta del domani, sei tu,
sei tu che sei tornata, e mi sveglio;
Ora il mattino può prendere possesso del nuovo giorno.
(Lu)
martedì 14 febbraio 2012
RIFLESSO DI SPECCHI
Attraverso specchi di carta argentata
osservo di riflesso il gioco della vita,
volo di falene, grida di uomini caduti,
mostrando dita che sanno solo condannare
pugni al cielo, odio, dolore,
adagiati sul fianco destro della vita,
rincorriamo i sogni che fuggono
fuggono dal male, bagnati di sangue,
uccisi da inedia e immobilità,
sensi alterati, fumo che soffoca e nasconde,
freddo, ghiaccio, fra i capelli spine,
osservo, scopro e nascondo,
e tengo la cornice del mondo,
attraverso uno specchio di carta argentata
osservo, riflesso da altri specchi il mondo,
e stringo la mano, la porto al viso,
e chiedo perdono.
(Lu)
osservo di riflesso il gioco della vita,
volo di falene, grida di uomini caduti,
mostrando dita che sanno solo condannare
pugni al cielo, odio, dolore,
adagiati sul fianco destro della vita,
rincorriamo i sogni che fuggono
fuggono dal male, bagnati di sangue,
uccisi da inedia e immobilità,
sensi alterati, fumo che soffoca e nasconde,
freddo, ghiaccio, fra i capelli spine,
osservo, scopro e nascondo,
e tengo la cornice del mondo,
attraverso uno specchio di carta argentata
osservo, riflesso da altri specchi il mondo,
e stringo la mano, la porto al viso,
e chiedo perdono.
(Lu)
TESTI FATTI A PEZZI DA PEZZI DI TESTI - n°9
...
Oh Elise non importa cosa fai
io so che io non sarò mai veramente dentro di te
a far infiammare i tuoi occhi
nel modo in cui dovrebbero
nel modo in cui il loro blu potrebbe tirarmi dentro
se solo lo volessero se solo lo volessero
almeno io potrei perdere questa sensazione di avvertire qualcos'altro
che si nasconde
da me e da te
ci sono mondi da separare
con sguardi dolorosi e cuori spezzati
e tutte le preghiere che le tue mani possono fare
Oh io ho preso proprio tutto ciò che tu hai potuto dare
e poi ho gettato tutto via
Oh ho gettato tutto via
come buttare i volti al cielo
come buttare le braccia intorno
...
(A LETTER TO ELISE -The Cure)
Oh Elise non importa cosa fai
io so che io non sarò mai veramente dentro di te
a far infiammare i tuoi occhi
nel modo in cui dovrebbero
nel modo in cui il loro blu potrebbe tirarmi dentro
se solo lo volessero se solo lo volessero
almeno io potrei perdere questa sensazione di avvertire qualcos'altro
che si nasconde
da me e da te
ci sono mondi da separare
con sguardi dolorosi e cuori spezzati
e tutte le preghiere che le tue mani possono fare
Oh io ho preso proprio tutto ciò che tu hai potuto dare
e poi ho gettato tutto via
Oh ho gettato tutto via
come buttare i volti al cielo
come buttare le braccia intorno
...
(A LETTER TO ELISE -The Cure)
Pillole n°35
Tra due parole c'è sempre un intervallo, per quanto piccolo, impercettibile. Altrimenti le parole non potrebbero essere due, ma diventerebbero una. Due parole o due note non potrebbero essere due se non ci fosse un intervallo tra loro. C'è sempre un silenzio, ma bisogna essere davvero consapevoli, e attenti, per sentirlo.
(Osho)
(Osho)
domenica 5 febbraio 2012
IL LIBRO MAI SCRITTO
Ho letto fra le pagine bianche di un libro mai scritto,
del domani, di un nuovo sole,
di un poeta destinato a percorrere il sentiero del mai,
armato solo della sua penna e di utopie;
Ho letto anche di sogni caduti
e di ricordi sbiaditi dall'oblio del progresso,
ho letto di memorie scritte con il sangue
di chi le ha lasciate in eredità,
ho letto di lacrime versate nel mare, confuse fra altre mille,
di sabbia gettata negli occhi,
di polvere ad offuscare la verità;
Ho letto della vita, ma era l'ultima pagina.
(Lu)
del domani, di un nuovo sole,
di un poeta destinato a percorrere il sentiero del mai,
armato solo della sua penna e di utopie;
Ho letto anche di sogni caduti
e di ricordi sbiaditi dall'oblio del progresso,
ho letto di memorie scritte con il sangue
di chi le ha lasciate in eredità,
ho letto di lacrime versate nel mare, confuse fra altre mille,
di sabbia gettata negli occhi,
di polvere ad offuscare la verità;
Ho letto della vita, ma era l'ultima pagina.
(Lu)
Iscriviti a:
Post (Atom)